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Mastellarini:"Niente pronostici per Sora, sono scaramantico"

San Benedetto del Tronto | Un viaggio nei riti scaramantici del presidente della Samb, alla vigilia della sfida con il Sora. Il racconto di quando, con Giorgini, andò in bicicletta al Santuario di San Gabriele.

di Luca Bassotti

“Pronostici per la gara di Sora non ne faccio. Mi conoscete, è inutile che mi chiediate queste cose. Non lo dirò neanche sotto tortura. Chiamatemi dopo la partita e poi ne parleremo”.
 
Comincia qui il viaggio tra scaramanzie, macumbe, voti e riti non di un mago o di un chiromante, ma semplicemente del presidente della Samb, Umberto Mastellarini. Chiedergli cosa faranno i rossoblu a Sora è come se gli si parlasse del Diavolo e il 57enne imprenditore edile di Giulianova, per una cosa del genere, potrebbe anche togliere il saluto. “Sono scaramantico, ormai mi conoscete fin troppo come sono fatto – dice il presidente della Samb – Ne volete una prova? Alla vigilia della sfida con la Spal dovevo tagliarmi i capelli e poi per una dimenticanza non l’ho più fatto. La squadra ha vinto a Ferrara e allora ho deciso di non tagliarmeli più. Con il Lanciano la Samb ha poi ottenuto un altro successo”. Presidente, dobbiamo augurarci tutti di vederla in versione “capellone” in questo finale di stagione. “Zitti, non diciamo nulla – risponde seccamente Mastellarini – Vediamo come andrà a finire e poi ne riparliamo”.
 
Non un mago, non un chiromante, ma Mastellarini in Abruzzo si porta dietro la fama di un vincente. Toccherà ferro il presidente della Samb, ma è la verità. Ha vinto in tutti gli sport in cui ha lavorato come dirigente. Non solo una vita nello sport, ma anche con importanti vittorie. Dal ciclismo al pugilato, dal basket alla pallavolo, ma è nel calcio che riesce a far esplodere grandi passioni. In Abruzzo dicono che Mastellarini, nella sua esperienza con la Samb, sia molto determinato a riscattare quello che è accaduto otto anni fa quando era presidente del Giulianova. L’imprenditore edile riuscì a portare il club giallorosso dall’Interregionale alla serie C1 e ad un passo dalla serie B. In quella circostanza furono fatali i playoff con l’Ancona e da quel momento nella sua testa si sarebbe azionato un meccanismo per il quale, se fosse capitata nuovamente, non si sarebbe fatta scappare un’altra occasione. Ma guai a chiederglielo, altrimenti sono dolori.
 
Non può, comunque, che essere soddisfatto di quello che ha combinato la sua squadra fino a tre giornate dal termine del campionato. “Certo che sono molto contento – dice Mastellarini – Tutti stanno lavorando benissimo. Sono orgoglioso dei miei collaboratori, dello staff tecnico e della squadra. Un gruppo proprio fantastico. Rimpianti? Mi piange il cuore per i punti che abbiamo perso a Benevento. E poi la partita di Giulianova, dove siamo stati sfortunati. Ma non ci pensiamo più e concentriamoci su queste ultime tre partite”.
 
Bene, presidente. Si comincia con il Sora. “Gira che ti gira, mi volete far dire qualcosa sulla gara di domenica, ma non cado nel tranello – afferma – E’ una partita difficile, non sarà la classica passeggiata. Bisogna stare con i piedi per terra, perché non è stato fatto ancora nulla. Non dimentichiamoci che dopo Sora, ci sono i confronti con Martina e Padova”.
 
Una mano poi la daranno i tifosi. “Loro sono il nostro patrimonio – dice – Non finirò mai di ringraziarli per come mi hanno accolto. Hanno visto in me un uomo semplice, che vuole lavorare in silenzio e in tranquillità”.
 
Presidente, Ballardini e il suo staff sono andati in bicicletta a Loreto per dare fede al voto fatto per l’ottenimento della salvezza, ma sono pronti a ripetere l’impresa in caso di raggiungimento dei playoff. Lei che farà? “Per la promozione del Giulianova in serie C1 feci la stessa cosa, ma la destinazione era il Santuario di San Gabriele – racconta Mastellarini – Con me c’era il tecnico Giorgini. Sulla prima salita ho abbandonato la bici e ho continuato il percorso con un furgoncino. Ad un chilometro dall’arrivo sono montato nuovamente in bici, altrimenti che figura facevo con quelle persone che erano venute a vederci”. E giù una risata.
 
Ma presidente, non ci ha detto cosa farà. “Non ho l’età per fare ancora queste cose – risponde Mastellarini – Ma un’idea ce l’ho. Andrò a trovare un santo. Come? Farò quattro o cinque chilometri a piedi, partendo dallo stadio Riviera per arrivare alla chiesa di San Benedetto Martire (al Paese Alto di San Benedetto ndr.)”. Evviva Mastellarini.

29/04/2005





        
  



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