La sindrome di Venezia
San Benedetto del Tronto | Il centro destra è allo sbando, e per vecchia predisposizione congenita del centro sinistra, la competitività tra gli aspiranti sindaci diventa una gara, anzi una guerra, combattuta a colpi continui.
di Renato Novelli
Si sta diffondendo a San Benedetto la sindrome di Venezia che un patologo potrebbe descrivere così: il centro destra è allo sbando, e per vecchia predisposizione congenita del centro sinistra, la competitività tra gli aspiranti sindaci diventa una gara, anzi una guerra, combattuta a colpi continui.
La contrapposizione appare senza ritorno ed emergono i sintomi della sindrome di Venezia: qualcuno (fonte autorevole) dice che finirà con due candidati dellUnivo e le elezioni ridotte a primarie sul nome.
Noi esponenti del ceto politico ulivista ci dilaniamo già nella prospettiva e formiamo decine di iniziative. Errore tragico, perché vincere solo contro qualcuno e non per una proposta positiva, non permette di governare: Come dimostra lesperienza dellattuale amministrazione che vinse solo per i malumori contro il centro sinistra e lì è rimasta per quattro anni. E non a caso, anche la destra è in piena sindrome.
Stando ai pettegolezzi, il sindaco farà una lista contro i partiti del suo schieramento, con apporti vari tra cui quelli di esponenti dei qualche precedente lista civica. Quattro candidati e liste a profusione per le elezioni comunali.
Quali programmi ? Che tristezza politica ! Il nostro paese è sprofondato in un coma economico profondo e una schizofrenia tra le generazioni o tra laccumulazione delle esperienze del passato e il disordine ricco, ma disorientato del presente impediscono una sintesi culturale della comunità. Come Ulisse disse a Poliremo di sé, San Benedetto è nessuno
Ma ai cittadini viene chiesto di fare i tifosi della curva. Vedo una sola medicina contro la sindrome. Chi, nel centro sinistra, si vuole candidare a sindaco, lo faccia almeno, identificando due obbiettivi e mezzo da realizzare nei 5 anni di mandato.
Subito, prima dellestate, prima di identificare percorsi trasparenti tra partiti o proporre primarie o altri strumenti. Rispetto tutti i percorsi, ma in un coma il fine è tutto.
Alla destra naturalmente, gli auguri di perdere.
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01/05/2005
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