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Convenzione Banca delle Marche e CIA: se ne è parlato ad Jesi il 31 marzo

| JESI - Convenzione stipulata a Jesi fra Confederazione provinciale Agricoltori ( CIA) e Banca delle Marche a sostegno di una fase innovativa e delicata dell’agricoltura con la riforma della Politica Agraria Comunitaria (PAC).

Convenzione stipulata a Jesi fra Confederazione provinciale Agricoltori ( CIA) e Banca delle Marche a sostegno di una fase innovativa e delicata dell’agricoltura con la riforma della Politica Agraria Comunitaria (PAC).

All’apposito seminario presenti il presidente provinciale CIA, Marco Giardini, il vice Evasio Sebastianelli (uno dei relatori), imprenditori agricoli e dirigenti della Banca come Alfio Guachi e lo stesso vice direttore generale della Banca, dott. Claudio Dell’Aquila, che ha portato un saluto non formale all’assemblea.

“La riforma PAC anche alla luce dell’ingresso in UE di molti nuovi Stati - ha detto nel suo intervento Franco Sotte, docente Dipartimento Economia della Università Politecnica delle Marche – segna una linea di discontinuità nel complicato processo di ridefinizione del ruolo della politica agricola nelle strategie UE. Una sintesi tra diversi interessi e diversi orientamenti. Il risultato è nello stesso tempo un punto di arrivo, ma anche di partenza”.

Le conseguenze pratiche sull’agricoltura marchigiana sono rilevanti e per gli imprenditori agricoli (molti i giovani che hanno accettato le proposte innovative ed i progetti d’iniziativa della CIA) saranno importanti il ricorso e le agevolazioni al credito. Una posizione su cui la Banca delle Marche si è mostrata molto sensibile.

D’altra parte, basti pensare alle funzioni di presidio territoriale degli stessi imprenditori, all’agriturismo, al recupero dell’enogastronomia tipica, alle filiere, alla civiltà storica dei centri e borghi agricoli. “Fortunatamente gran parte dei cittadini – ha rilevato Marco Giardini – hanno ormai compreso che l’agricoltura coinvolge non una singola categoria, ma tutta l’economia e la società. Piuttosto sono il governo nazionale e quello regionale a dover dedicare attenzione ed appoggio alle proposte del mondo agricolo se non vorranno perdere la  grande opportunità di ridisegnare il “modello marchigiano” nel quale lo sviluppo della ruralità rappresenta un pilastro fondamentale.

Questo risulta inoltre, dal documento che la CIA ha fatto pervenire a tutti i candidati presidenti e consiglieri della Regione Marche durante la recente consultazione elettorale, dal quale ora, “a bocce ferme”, si attende la necessaria attenzione da parte del neo Presidente al quale vanno i più sinceri auguri di buon lavoro da parte di tutta la CIA”.

In allegato il programma del convegno.

07/04/2005





        
  



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