Non una guerra di partito, né una disputa tra mondo laico e cattolico, ma una semplice difesa dei diritti umani, civili, della libertà e della salute di uomini e donne, padroni fin dalla nascita di effettuare determinate scelte.

 

Con queste parole il Comitato cittadino per il Si al prossimo referendum sulla procreazione assistita del 12 e 13 giugno, ha presentato l’incontro che si terrà nella sala azzurra del cinema Calabresi sabato 14 maggio alle 18:00.

 

La parola sarà data ai tecnici, interverranno difatti il dott. Antonio Guglielmo, ginecologo responsabile dell’Unità di Medicina Riproduttiva di Catania, il dott. Gerardo Tricarico, vice presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica, il dott. Marco Mattucci, direttore del reparto di Ginecologia ed Ostetricia del nosocomio sambenedettese e Silvana Amati della segreteria nazionale DS.

 

Coordinerà l’incontro la dottoressa Margherita Sorge, segretario dell’unità di base DS e coordinatrice del comitato cittadino, mentre introdurranno i vari interventi la dottoressa Giuseppina Petrelli della direzione unione comunale DS e segretaria CGIL medici per la zona 12 di San Benedetto, ed Eliosa Stella, della segreteria provinciale DS.

 

Numerosi i partiti aderenti al comitato per il Si, la maggior parte delle forze di sinistra, compresa la sezione giovanile, il nuovo PSI, il Partito Repubblicano, i Radicali, l’associazione Emily ed il sindacato della CGIL.

 

“Vogliamo informare le persone sulle ragioni per le quali bisogna votare per il Si al referendum – ha asserito la Sorge – è necessario modificare la legge 40, una normativa che penalizza la salute ed il diritto di donne ed uomini. Le coppie devono essere libere di scegliere di avere un figlio avvalendosi della scienza laddove sia difficoltoso o impossibile portare avanti una gravidanza in maniera naturale”.

 

Una modifica che, a detta del comitato, rappresenta un importante e necessario segno di civiltà dal momento che la legge 40 manda indietro l’Italia rispetto a molti altri paesi.

 

Il discorso non si limita soltanto alla procreazione assistita: “Il divieto della ricerca basata sull’esame di cellule staminali impedisce anche lo studio di malattie come il morbo di Alzheimer e la fibrosi cistica – ha spiegato la Sorge – è quindi importante votare per il Si e modificare questa legge”.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Forlì (Nuovo PSI): “Questa legge è un attacco alla persona – ha detto – nessuno può decidere quello che deve avvenire all’interno di una coppia, nessuno può negare il diritto di avere un figlio, così come è assurdo impedire una ricerca scientifica che potrebbe indirizzare verso la strada giusta per la cura di gravi malattie. Non ci sono giustificazioni a questa legge, prova ne è il fatto che non esiste alcun comitato del No, ma soltanto del non voto”.

 

I sondaggi danno segnali positivi verso il raggiungimento del quorum, le prime proiezioni parlano di una potenziale affluenza del 40%, dato in crescita, considerando anche la posizione del leader nazionale di AN Gianfranco Fini che nelle ultime ore ha comunicato che voterà Si a tre dei quattro quesiti posti dal referendum.