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Il 153° anno della fondazione della Polizia di Stato

Ascoli Piceno | Il discorso del Signor Questore della Provincia di Ascoli Piceno il dottor Nicolò D'Angelo

Signor Prefetto, S.E. il Vescovo, Signor Sindaco, Signor Presidente della Provincia, Sigg.ri Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Autorità Civili e Militari, oggi celebriamo in modo solenne ed austero, con la Vostra partecipazione e quella dei cittadini, il 135° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato.
 
Nel 1852 nacque il Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza, proprio in quelli che erano gli anni del nostro Risorgimento alla vigilia dell’Unità nazionale. Quelle sono le nostre radici, la nostra storia ricolma di unità ed orgoglio verso una forte identità nazionale.
 
La Polizia di Stato è figlia di quella Storia e fin dall’inizio, i tratti distintivi del corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza furono la direzione unitaria e la vicinanza ai cittadini. Tratti che, ad oggi, ancora costituiscono il motore del nostro lavoro quotidiano che, grazie alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato, contribuisce a creare quel senso di fiducia e garanzia dell’esigenza di pace e tranquillità, alla base di una ordinata convivenza sociale.
 
Per questo il nostro compito, al quale non possiamo sottrarci, è di rilanciare sei giovani quei sentimenti e quei valori che fanno da sempre parte della nostra cultura. Proprio questa ricorrenza, perciò, ci offre lo spunto per ribadire i nostri valori di aggregazione che costituiscono la base del nostro giuramento di fedeltà alla Repubblica ed alla Costituzione Italiana.
 
Oggi la Polizia di Stato, rinnovata e fortificata, ha contribuito a tutelare le ragioni della sicurezza di tutti senza intaccare le regole fondamentali della libertà, sempre fedele al suo antico motto “Sub lege libertas”.
 
Questa missione di garanzia della sicurezza pubblica e dei diritti previsti dalla Costituzione Repubblicana, nobilita il lavoro dei Funzionari, degli Ispettori, dei Sovrintendenti, degli Assistenti e gli Agenti di Polizia di Stato.
 
La sicurezza, infatti, è un bene pubblico, una risposta e un diritto fondamentale per tutti i cittadini. Il perseguimento di tale esigenza risulterà tanto più complesso e difficile quanto più debole è in una comunità la percezione della democrazia tra ciò che appartiene al bene comune e ciò che ne è invece la negazione.
 
La sicurezza è un patrimonio da condividere con tutte le forze sane della società civile e del mondo del lavoro, con le istituzioni locali della cittadinanza attiva.
 
La cultura del fare e del fare bene, genera progresso e gli obiettivi raggiunti siano ad oggi, sul piano operativo ed organizzativo, una base di partenza e non di arrivo, per l’ulteriore salto di qualità richiesto alla Polizia di Stato da una società avanzata, proiettata nel futuro ed in cerca di una sicurezza mirata, proporzionata alle esigenze e professionalmente gestita.
 
La migliore dimostrazione del successo di questo nuovo modi di vivere ed interpretare il nostro ruolo tra la gente e al servizio della collettività è la straordinaria accoglienza riservata dai cittadini alla figura del Poliziotto di Quartiere.
 
L’equilibrio e la determinazione che ha contraddistinto l’operato delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, che tutti i giorni operano in provincia, ci ha permesso di tutelare l’ordine pubblico, la libertà di tutti di manifestare pacificamente le proprie opinioni e di assistere ad eventi sportivi.
 
Sono oltre 700 i servizi di ordine pubblico svolti nel corso del 2004.
 
Il nostro impegno costante ed incondizionato al servizio della sicurezza dei cittadini ci ha inoltre portato a conseguire brillanti risultati sia nella lotta alla criminalità diffusa ed organizzata, che nel contrasto del fenomeno dell’immigrazione clandestina.
 
Nel corso del 2004, nella nostra Provincia, sono state arrestate 167 persone per reati che spaziano dall’associazione per delinquere, alla violazione della legge sugli stupefacenti e ai reati contro il patrimonio; 938 sono le persone denunciate per numerosi reati; ingenti i quantitativi di sostanza stupefacenti sequestrati; efficientemente il contrasto all’immigrazione clandestina che non ha permesso il radicamento nel territorio di organizzazioni criminali.
 
Su tutti questi fronti si sono registrati positivi risultati e la Polizia di Stato della Provincia, in tutte le sue articolazioni e specialità, ha saputo dimostrare capacità di intervento, grande professionalità e compostezza nelle molteplici emergenze.
 
Oggi, di fronte alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato qui schierati, in questa giornata commemorativa, non posso che esternare tutta la mia ammirazione e la mia soddisfazione per l’impegno, l’incessante lavoro ed i lusinghieri risultati ottenuti.
 
Desidero pertanto rivolgere un fervido augurale saluto alla rappresentanze sindacali della Polizia di Stato, dell’Amministrazione civile dell’Interno ed all’Associazione Nazionale dei Pensionati della Polizia di Stato.
 
Un grato saluto porgo a coloro che hanno lasciato il servizio nel decorso anno per raggiunti limiti di età.
 
In questa circostanza un commosso ricordo va al sovrintendente Giulio Simoni, infaticabile nostro collaboratore, tragicamente scomparso solo pochi giorni fa, mentre si recava a svolgere un servizio di ordine pubblico allo stadio, un abbraccio caro ed affettuoso va alla moglie ed ai figli che oggi sono qui.
 
Un commosso ricordo va anche ai nostri tre colleghi appartenenti all’11° Reparto Volo della Polizia di Stato di Pescara deceduti nell’adempimento del loro dovere nel corso di un pattugliamento aereo e a tutti i nostri caduti, feriti ed invalidi.
 
Il loro operato sia di sostegno al nostro lavoro quotidiano e di incoraggiamento a fare ancora meglio.
 
Con questi sentimenti e con questo spirito, ci accingiamo ad affrontare un altro anno di lavoro, pronti ad onorare con i risultati che sapremo conseguire, il nostro impegno nei confronti dei cittadini che ci stimolano e ci sostengono con la loro fiducia.
 
                                        “VIVA L’ITALIA; VIVA LA POLIZIA DI STATO”

14/05/2005





        
  



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