Riteniamo doveroso continuare a informare i cittadini in merito al Diritto Fisso Fogne e Depurazione, tariffa che dovrebbero pagare gli "utenti assimilati ai domestici" (cioè la categoria diversa dalle civili abitazioni e dalle industrie) - scrive Legambiente in una sua nota - poiché abbiamo ricevuto segnalazioni su alcuni sviluppi della vicenda che appaiono paradossali, mentre purtroppo nessuna associazione di categoria sembra interessarsi alla questione.

 

Infatti, ad oggi nel territorio del Comune di Ascoli risulterebbero essere ancora in vigore tariffe per il servizio idrico integrato diverse, a seconda di quale depuratore raccoglie le acque di scarico.

 

Agli artigiani, ai commerciante, ai liberi professionisti o altri utenti assimilati ai domestici, che hanno la "sventura" di svolgere la propria attività nella zona del Comune servita dal depuratore del Piceno Consind (all'incirca la zona dal battaglione Piceno fino a Campolungo) è stato richiesto in questi giorni di pagare - oltre all'importo per i consumi idrici e la depurazione - una somma fissa a partire da 260 Euro circa, per le attività fino a 3 addetti la cui superficie non superi una certa dimensione.

 

Tale somma raggiunge importi anche molto elevati per le ditte che, pur utilizzando l'acqua solo per i servizi igienici, hanno un ampio spazio scoperto. Se lo stesso tipo di utente si trova in tutte le restanti zone del Comune, servite dal depuratore di proprietà del Comune di Ascoli, non riceve la stessa richiesta. Gli utenti che desiderino avere ulteriori spiegazioni in merito possono contattare Legambiente al numero 328-4131640.

 

Si ricorda che il Comune introdusse per primo tale controverso balzello ( a nostro parere non consentito dalla legislazione vigente) e ne richiese il pagamento per le annualità 2002 e 2003 per mezzo di fatture emesse dal CIIP, per una somma di circa 350 Euro all'anno; nel settembre 2003 oltre 200 utenti impugnarono tali fatture dinanzi al Giudice di Pace.

In seguito, due giorni prima delle elezioni comunali del 2004, la Giunta Municipale ridusse di 100 Euro l'importo per ogni anno. Attualmente il depuratore del Comune è gestito dal CIIP, mentre fino alla fine del 2003 esso era gestito direttamente dal Comune, mentre il CIIP provvedeva solo alla fatturazione. Di recente, il CIIP ha annullato le fatture emesse relative alle due annualità, contenenti quella voce, e dovrà essere lo stesso Comune a chiedere agli utenti il pagamento dell'importo oggetto di contestazione.

 

Sempre riguardo i depuratori, ricordiamo che diverse persone che lavorano nei dintorni di Caselle di Maltignano hanno segnalato di aver sentito odori insopportabili nelle ore serali, persino a finestre chiuse, e hanno richiesto l'intervento dell'ARPAM.