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Un libro dedicato alla storia di Villa Rosa

| MARTINSICURO - Intervista al Prof. Leopoldo Saraceni, autore del volume "Villa Rosa di Martinsicuro"

di Boris Giorgetti

Il libro "Villa Rosa Di Martinsicuro" di Leopoldo


Il Professor Leopoldo Saraceni, abruzzese doc (nato a Casalbordino e residente da oltre trent’anni a Martinsicuro) ci accoglie nello studio del suo appartamento con molta gentilezza e un pizzico di soddisfazione, quel sentimento che nasce spontaneo in chi sa di aver dato alla luce una nuova creatura: questa si intitola "Villa Rosa di Martinsicuro", ed è un testo di carattere storico in cui l’autore ripercorre le origini della graziosissima frazione della costa abruzzese.

Ringraziamo per l’ospitalità e partiamo con le domande.

Prof. Saraceni, da quanto tempo ha iniziato ad interessarsi della storia del suo territorio?
Dai primi anni novanta. Decisivo in tal senso, l’incontro con il Prof. Antonio Radmilli, Direttore dell’Istituto Paleontologico dell’Università di Pisa e Archeologo di fama internazionale. Egli aveva appena svolto delle ricerche archeologiche nella grotta di S.Angelo di Ripe di Civitella del Tronto.

Fu grazie a lui che scoprii l’esistenza dell’antichissima città di Truentum: da lì nacque la curiosità sempre più forte di informarmi e iniziai la ricerca di quelle poche documentazioni esistenti relative alle origini del nostro territorio. Ricerche che poi confluirono nella mia prima opera, datata 1993: Truentum.

La stessa cosa è avvenuta con la scoperta del mondo della pesca e dei pescatori. Un amico mi invitò ad assistere, per tutta la notte, alla pesca su una lampara: fu un’esperienza unica che mi aprì un altro mondo, sino ad allora sconosciuto.

Da questa esperienza, cui seguì un enorme lavoro di ricerca attraverso soprattutto le testimonianze degli abitanti del luogo, nacquero le mie opere dedicate al mare ed ai suoi protagonisti: Gente di mare (1997) e Core de mamme (2002). In esse ho provato a raccontare e a descrivere realtà affascinanti ed inimmaginabili. Storie belle ma anche storie molto tristi, come quelle delle decine di uomini scomparsi in mare, gente di cui non si è potuto ritrovare neppure il corpo. Ecco, il mio lavoro è stato quello di voler rendere, a queste sfortunate vittime, un piccolo omaggio per il loro grande sacrificio.

Come mai un libro su Villa Rosa?
Nel 2003 Villa Rosa ha festeggiato il 70° anno della fondazione della sua parrocchia e il Consiglio pastorale mi ha invitato a compiere questo lavoro di ricerca che, dopo due anni, ho potuto finalmente raccogliere in questo volume.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella realizzazione dell’opera?
Sicuramente il primo approccio con la gente (soprattutto anziani) per farmi raccontare le loro esperienze di vita. Ho incontrato una certa ritrosia nei pescatori ma con un paziente lavoro di convincimento, alla fine, alcuni di loro sono divenuti improvvisamente dei fiumi in piena, inanellando una serie continua di aneddoti e storie inedite.

Quali le fonti dalle quali ha attinto il maggior numero di notizie?
L’opera imprescindibile di Nicola Palma sorretta da ricerche negli Archivi di Stato di Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. L’Archivio vescovile di Ripatransone e gli archivi comunali e parrocchiali di Martinsicuro e Colonnella.

C’è qualcuno che l’ha aiutata in questo lungo lavoro e che vuole ringraziare?
Ce ne sarebbero tanti: tutti quelli che mi hanno dato una mano. Cito, in particolare, Concetto Benizi, Presidente dell’Associazione culturale Insieme Oggi…domani, di Villa Rosa per l’enorme contributo iconografico di foto e cartoline d’epoca.

19/05/2005





        
  



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