Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana: approvato il bilancio 2004
| FABRIANO - Conferma landamento positivo +21% circa lutile netto del 2004
Dopo un brillante 2003, anche il 2004 ha confermato che il nuovo corso di Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana Spa sta producendo significativi risultati; lutile netto del bilancio 2004, esaminato dal Cda e che sarà sottoposto allapprovazione dei soci il prossimo 29 aprile, è euro 7.254.000 (+20,9%).
I risultati sono tutti soddisfacenti, pur avendo la Cassa nel corso del 2004 sostenuto costi rilevanti per la migrazione al nuovo sistema contabile che mette al passo lIstituto con le migliori prestazioni tecnologiche del sistema e permetterà di perseguire con successo la sfida dellautonomia rispetto ai grandi competitors.
Cresce la fiducia della clientela come dimostra laumento della raccolta diretta (+11,6%), anche gli impieghi mostrano un significativo segno più (+6,67%) a conferma dellimpegno per lo sviluppo delle imprese del territorio.
Conti dunque in positivo (nonostante la doppia congiuntura interna e nazionale) ed andamento ancor più rassicurante come ad abundantiam confermano laumentato valore delle azioni Carifac, la sottoscrizione per intero del prestito subordinato di 25 milioni di euro e laumento di capitale per 20 milioni di euro, interamente sottoscritto nel febbraio 2005.
In considerazione di questo panorama che offre grande sicurezza, il Cda, nella sua ultima riunione, ha deciso di proporre allassemblea per gli attuali 3.619 soci della Cassa un dividendo dallimporto doppio rispetto agli ultimi due: pari a 0,044 euro per azione.
Lassetto societario è ora composto da Fondazione (51,08), Cattolica Assicurazione (17,42) e da 3.617 azionisti (31,50) a dimostrazione del legame al territorio. Indicativa a questo proposito è la quota di mercato detenuta dalla Cassa che si conferma di oltre il 50% nellambito del mercato del credito nel Fabrianese, centro importantissimo per gli assetti socio-economici delle Marche.
Pure nel 2004 è continuata, con lo stesso impegno e rigore degli ultimi anni, lopera di revisione e pulizia dei conti: non potevano dunque non crescere ancora le sofferenze nette (+21,5%). Significative peraltro le riprese di valore (3.165 mgl di euro: +41%) da recuperi di alcune posizioni grazie anche alla collaudata collaborazione con la UGC Banca.
Riguardo al conto economico, si registra un incremento del margine di interesse (+3,05) nonostante i tassi di mercato ai minimi storici, la ricomposizione del portafoglio prestiti verso il comparto mutui (in linea con la vocazione della Cassa soprattutto verso le famiglie) e il passaggio di circa 20 milioni di euro a sofferenza.
In forte crescita (13,24%) i costi operativi, a causa della migrazione nel nuovo sistema informativo: hanno pesato sia le spese per il personale (11,17) (straordinari, diarie e trasferte) sia le altre spese amministrative (16,83).
Sul fronte dei ricavi da servizi, la Cassa ha conseguito un importante incremento (14,97%) delle commissione attive. Per la Banca fabrianese il 2005 rappresenta, dopo laumento di capitale, lanno del grande rilancio. E atteso infatti da Banca dItalia il nulla osta per lapertura di sei nuove sedi: a Jesi, Pesaro, Ascoli Piceno, Falconara, Ancona e Senigallia, aperture prodromiche di altre complessive venti, entro il 2006.
Un autentico parterre de roi ha assistito ai lavori dellassemblea: Vittorio Merloni (Indesit Company), Maria Paola Merloni, presidente di Confindustria Marche, Francesco Casoli (Elica) presidente di Assindustria Ancona, il sindaco di Fabriano, ing,. Sorci, il vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Vecerrica, il presidente della comunità montana Esino-Frasassi, Giuliani.
I risultati sono tutti soddisfacenti, pur avendo la Cassa nel corso del 2004 sostenuto costi rilevanti per la migrazione al nuovo sistema contabile che mette al passo lIstituto con le migliori prestazioni tecnologiche del sistema e permetterà di perseguire con successo la sfida dellautonomia rispetto ai grandi competitors.
Cresce la fiducia della clientela come dimostra laumento della raccolta diretta (+11,6%), anche gli impieghi mostrano un significativo segno più (+6,67%) a conferma dellimpegno per lo sviluppo delle imprese del territorio.
Conti dunque in positivo (nonostante la doppia congiuntura interna e nazionale) ed andamento ancor più rassicurante come ad abundantiam confermano laumentato valore delle azioni Carifac, la sottoscrizione per intero del prestito subordinato di 25 milioni di euro e laumento di capitale per 20 milioni di euro, interamente sottoscritto nel febbraio 2005.
In considerazione di questo panorama che offre grande sicurezza, il Cda, nella sua ultima riunione, ha deciso di proporre allassemblea per gli attuali 3.619 soci della Cassa un dividendo dallimporto doppio rispetto agli ultimi due: pari a 0,044 euro per azione.
Lassetto societario è ora composto da Fondazione (51,08), Cattolica Assicurazione (17,42) e da 3.617 azionisti (31,50) a dimostrazione del legame al territorio. Indicativa a questo proposito è la quota di mercato detenuta dalla Cassa che si conferma di oltre il 50% nellambito del mercato del credito nel Fabrianese, centro importantissimo per gli assetti socio-economici delle Marche.
Pure nel 2004 è continuata, con lo stesso impegno e rigore degli ultimi anni, lopera di revisione e pulizia dei conti: non potevano dunque non crescere ancora le sofferenze nette (+21,5%). Significative peraltro le riprese di valore (3.165 mgl di euro: +41%) da recuperi di alcune posizioni grazie anche alla collaudata collaborazione con la UGC Banca.
Riguardo al conto economico, si registra un incremento del margine di interesse (+3,05) nonostante i tassi di mercato ai minimi storici, la ricomposizione del portafoglio prestiti verso il comparto mutui (in linea con la vocazione della Cassa soprattutto verso le famiglie) e il passaggio di circa 20 milioni di euro a sofferenza.
In forte crescita (13,24%) i costi operativi, a causa della migrazione nel nuovo sistema informativo: hanno pesato sia le spese per il personale (11,17) (straordinari, diarie e trasferte) sia le altre spese amministrative (16,83).
Sul fronte dei ricavi da servizi, la Cassa ha conseguito un importante incremento (14,97%) delle commissione attive. Per la Banca fabrianese il 2005 rappresenta, dopo laumento di capitale, lanno del grande rilancio. E atteso infatti da Banca dItalia il nulla osta per lapertura di sei nuove sedi: a Jesi, Pesaro, Ascoli Piceno, Falconara, Ancona e Senigallia, aperture prodromiche di altre complessive venti, entro il 2006.
Un autentico parterre de roi ha assistito ai lavori dellassemblea: Vittorio Merloni (Indesit Company), Maria Paola Merloni, presidente di Confindustria Marche, Francesco Casoli (Elica) presidente di Assindustria Ancona, il sindaco di Fabriano, ing,. Sorci, il vescovo di Fabriano-Matelica, mons. Vecerrica, il presidente della comunità montana Esino-Frasassi, Giuliani.
Soddisfazione è stata espressa, in conclusione, dal presidente della Fondazione, prof. Abramo Galassi, per lentità del dividendo proposto dalla Spa, e quindi approvato, che risulta doppio rispetto agli ultimi due anni. Nel rispondere ai vari interventi il direttore generale, dottor Vincenzo Tagliaferro, ha annunciato lintenzione di una prossima collocazione in borsa della Cassa di risparmio, che nel nome ha il valore aggiunto di Fabriano, una realtà conosciuta in tutto il mondo.
Ha anche annunciato Tagliaferro la volontà di un gemellaggio tra Cupramontana, patria del bianco Verdicchio, con Montefalco, patria del celebre rosso Sagrantino, a suggello di una volontà di espansione in Umbria.
Di recente, infatti, la Banca dItalia ha concesso il nulla osta alla Carifac per lapertura di tre nuove filiali: una sarà inaugurata a settembre ad Ancona (nel capoluogo dorico cè già unaltra agenzia), la seconda in provincia di Ascoli Piceno mentre lubicazione della terza sarà decisa dal Cda tra Marche nord (Senigallia o Fano o Pesaro) e lUmbria. Infine il centro di comunicazione e formazione e il bilancio sociale della Carifac: due argomenti sullagendia prossima ventura del direttore generale che li annunciati allassembla dei soci.
Ha anche annunciato Tagliaferro la volontà di un gemellaggio tra Cupramontana, patria del bianco Verdicchio, con Montefalco, patria del celebre rosso Sagrantino, a suggello di una volontà di espansione in Umbria.
Di recente, infatti, la Banca dItalia ha concesso il nulla osta alla Carifac per lapertura di tre nuove filiali: una sarà inaugurata a settembre ad Ancona (nel capoluogo dorico cè già unaltra agenzia), la seconda in provincia di Ascoli Piceno mentre lubicazione della terza sarà decisa dal Cda tra Marche nord (Senigallia o Fano o Pesaro) e lUmbria. Infine il centro di comunicazione e formazione e il bilancio sociale della Carifac: due argomenti sullagendia prossima ventura del direttore generale che li annunciati allassembla dei soci.
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02/05/2005
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