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Successo per l'operazione "... rien ne va plus ..."

| TERAMO - "non c'è più gioco" per quanti erroneamente credono di poter accumulare ricchezze all'insegna dell'illecito.

Immobili confiscati Mosciano S.Angelo

Operazione "rien ne va plus", mai denominazione convenzionale più azzeccata! ... : essa trae spunto dalle investigazioni che si sono spinte fino ad un casinò oltre frontiera e vuole metaforicamente attestare che "non c'è più gioco" per quanti erroneamente credono di poter accumulare ricchezze all'insegna dell'illecito a discapito della società civile che lo Stato ha l’obbligo di tutelare.

L'operazione è stata coordinata nei dettagli tecnici dal Comando del Reparto Operativo e condotta dai Militari del Nucleo Informativo e in particolare dalla Squadra Antiusura, in stretta collaborazione con il dr. D. Castellani, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Teramo.

Il Tribunale di Teramo, ha emesso Decreto di confisca ex Legge 575/1965 (nota come disposizione contro la mafia) dei sotto notati beni riconducibili ad una nota famiglia rom, ritenuti provento di attività usuraia e di spaccio di sostanze stupefacenti:

Ö              tre fabbricati, due siti a Mosciano S.Angelo ed uno a Montesilvano;

Ö              mq 1.400 circa di terreno;

Ö              tre auto/motoveicoli;

Ö              disponibilità finanziarie pari ad oltre € 50mila circa,

per un valore complessivo stimato di circa  un milione di euro.

 Lo stesso Tribunale ha altresì disposto l’applicazione della misura della sorveglianza speciale per la durata di anni 3 con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza (che appunto obbliga il sottoposto alla misura a non poter uscire dall'ambito territoriale in cui vive - se non per gravi  e giustificati motivi - pena l'arresto anche fuori dai casi di flagranza) nei confronti di un uomo e due donne (G.G. 35enne, D.G.C. 29enne, D.G.M. 37enne tutti da Mosciano S.Angelo); sorveglianza speciale c.d. semplice per la durata di anni uno nei confronti di un uomo ed una donna (D.G.E. 20enne e G.D. 22enne, anche essi da Mosciano).

Le indagini dei Carabinieri hanno dimostrato come i beni in possesso dei predetti siano tutti promanati dalla loro attività usuraia e dallo spaccio di sostanze stupefacenti.

In seguito si  deciderà sulla destinazione dei beni sequestrati che, ora, si trovano nella disponibilità dello Stato. I beni confiscati come noto sono acquisiti nel patrimonio dello Stato e destinati per filantropiche attività o per sovvenzionare iniziative lavorative di giovani imprenditori.

 Nel corso delle indagini patrimoniali, che hanno condotto a quest’ultima confisca, i Militari operanti hanno altresì ottenuto i seguenti risultati:

22 marzo 2005: arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Teramo nei confronti di D.G.C. e G.E. per concorso in trasferimento fraudolento di valori, avendo gli stessi alienato taluni beni al fine di sottrarli alla misura di prevenzione in corso;

29 aprile 2004: sequestro di un appartamento in Montesilvano (posto al piano superiore delle stesso fabbricato ove è stato confiscato in data odierna altra unità immobiliare) su disposizione del G.I.P. di Pescara e denuncia per trasferimento fraudolento di valori di due noti pregiudicati romani  (M.N. e R.B), uno dei quali legato alla nota famiglia “Casamonica”;

settembre 2003 – novembre 2005, denunce in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Teramo di:

sei persone, tra cui un notaio, per trasferimento fraudolento di valori;

un impiegato di banca ed un agente immobiliare per violazioni delle norme sul riciclaggio;

Nell’ambito delle suddette attività investigative sono state sequestrate le due un’unità immobiliari in Mosciano S.Angelo, che con il provvedimento odierno sono state entrambe confiscata.

In tale contesto sono in corso altre attività d’indagini.

Allegato Riepilogo delle confische

20/05/2005





        
  



3+3=
Immobili confiscati Mosciano S.Angelo

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