Si avvia alla conclusione il ciclo di lezioni che ha caratterizzato la quinta edizione del Modulo Europeo “J. Monnet” in Diritto Comunitario dell’informatica e delle nuove tecnologie tenuto dall’Avv. Sandro Di Minco, presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino e patrocinato dall’”Azione J. Monnet” della Commissione Europea.

Dopo aver affrontato alcuni dei temi più rilevanti in materia di diritto comunitario dell’informatica il calendario prevede ora un approfondimento dedicato alla normativa comunitaria in materia di biotecnologie.

Il seminario, previsto per il lunedì 23 maggio 2005, alle ore 14.30, dal titolo “I nuovi brevetti e le Biotecnologie” sarà tenuto da Andrea Sirotti Gaudenzi, Avvocato in Cesena, Docente di Diritto privato nell’Università degli Studi di Padova e condirettore del “Trattato di diritto europeo delle imprese”.

L’Avv. Sirotti Gaudenzi illustrerà la direttiva 98/44/CE sulla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, venuta alla luce dopo un lungo e travagliato percorso ed il cui testo definitivo è il risultato di un’intensa operazione di compromesso tra diverse opinioni sul modo di tutelare le biotecnologie (molte e autorevoli voci premevano affinché fosse riconosciuta la protezione derivante dal diritto d'autore, escludendo -così- la possibilità di brevettare le biotecnologie).

La direttiva 98/44/CE si basa sulla considerazione che la biotecnologia e l'ingegneria genetica stiano acquisendo una funzione crescente in una vasta gamma di attività industriali, nonché sulla previsione che la protezione delle invenzioni biotecnologiche possa assumere un'importanza fondamentale per lo sviluppo industriale della Comunità.

Essa stabilisce il divieto di brevettabilità del corpo umano "nei vari stadi della sua costituzione e del suo sviluppo, nonché la mera scoperta di uno dei suoi elementi, ivi compresa la sequenza o la sequenza parziale di un gene", mentre un elemento isolato dal corpo umano, o diversamente prodotto, mediante un procedimento tecnico (compresa la sequenza o la sequenza parziale di un gene), può costituire un'invenzione brevettabile, anche se la struttura di tale elemento è identica a quella di un elemento naturale.

Il legislatore comunitario non ha introdotto grandi novità nella disciplina delle invenzioni e dei brevetti; forse, la preoccupazione maggiore avvertita dalle istituzioni dell’Unione Europea non è stata quella di coordinare le discipline nazionali, quanto –piuttosto- quella di porre alcuni limiti in una materia che, se non disciplinata in modo organico, rischia di generare vere e proprie mostruosità non solo in campo etico, ma anche in campo giuridico.

Il seminario, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati, si svolgerà presso l’Aula AA1 del Polo informatico, Dipartimento di Matematica ed Informatica dell’Università di Camerino, con collegamento in videoconferenza con la sede di Ascoli Piceno.

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