In scena Gli Uccellidi Aristofane al teatro Palafolli
Ascoli Piceno | La rilettura inedita di un classico dal tema sempre attuale.
di Roberta Carbonetti
Sabato 28 e domenica 29 maggio 2005 alle ore 21.00, presso il teatro Palafolli di Ascoli Piceno, andrà in scena Uccelli. In volo verso Nubicuculia, ad opera degli allievi del secondo anno del corso di teatro del Palafolli, per la regia di Roberto Paoletti.
Lessenza del teatro, lo spirito di gruppo, la collaborazione e limpegno per dar voce, in chiave metaforica, ai temi più scottanti della quotidianità dei giovani; tutto questo nelle brevi dichiarazioni del regista Roberto Paoletti.
La scelta del soggetto non è stata casuale, da un po leggevo ed esaminavo questa commedia cercando lo spunto per presentarla sotto una nuova luce. Infondo lutopia della fuga dalla realtà, della ricerca della città ideale, è un topos che ha attraversato le epoche storiche e si è conservato fino ad oggi.
Senza dubbio la città ideale, il vivere ideale, è stata una delle aspirazioni dellumanità cui lopera di artisti e scrittori ha dato voce da tempo immemorabile: a partire da Platone, proseguendo con Aristofane, ma anche le Sacre Scritture e le Città Ideali di Calvino. La metafora di ieri si è adattata bene anche ai problemi di oggi: il lato oscuro del vivere sociale, la contaminazione a cui luomo, in quanto ribelle alla Natura, condanna se stesso ed il suo ecosistema. Insomma, una critica sottile e vivace rivolta alla contemporaneità attraverso ladattamento delle parole di un classico.
I ragazzi esprimono pienamente i loro temperamenti brillanti muovendosi tra le righe della commedia aggiunge Paoletti, Hanno lavorato in un clima di coralità impegnandosi per la riuscita di una rappresentazione non semplice, tenuto conto anche dellesteso numero dei personaggi.
Il lavoro di un gruppo di venti persone è difficoltoso, ma raggiunta latmosfera giusta, si libera il teatro allo stato puro, il teatro come luogo dincontro, il teatro come centro di convergenza della socializzazione e della socialità, della catarsi, il teatro dei greci e di Aristofane appunto.
La scelta del soggetto non è stata casuale, da un po leggevo ed esaminavo questa commedia cercando lo spunto per presentarla sotto una nuova luce. Infondo lutopia della fuga dalla realtà, della ricerca della città ideale, è un topos che ha attraversato le epoche storiche e si è conservato fino ad oggi.
Senza dubbio la città ideale, il vivere ideale, è stata una delle aspirazioni dellumanità cui lopera di artisti e scrittori ha dato voce da tempo immemorabile: a partire da Platone, proseguendo con Aristofane, ma anche le Sacre Scritture e le Città Ideali di Calvino. La metafora di ieri si è adattata bene anche ai problemi di oggi: il lato oscuro del vivere sociale, la contaminazione a cui luomo, in quanto ribelle alla Natura, condanna se stesso ed il suo ecosistema. Insomma, una critica sottile e vivace rivolta alla contemporaneità attraverso ladattamento delle parole di un classico.
I ragazzi esprimono pienamente i loro temperamenti brillanti muovendosi tra le righe della commedia aggiunge Paoletti, Hanno lavorato in un clima di coralità impegnandosi per la riuscita di una rappresentazione non semplice, tenuto conto anche dellesteso numero dei personaggi.
Il lavoro di un gruppo di venti persone è difficoltoso, ma raggiunta latmosfera giusta, si libera il teatro allo stato puro, il teatro come luogo dincontro, il teatro come centro di convergenza della socializzazione e della socialità, della catarsi, il teatro dei greci e di Aristofane appunto.
E prevista per il pomeriggio di giovedì 26 maggio una conferenza presso il Palafolli, dove da lunedì comincerà la prevendita dei biglietti. Per informazioni rivolgersi al numero 0736/352211.
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21/05/2005
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