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Rinviata la seduta consiliare: la maggioranza traballa e poi inciampa

Ascoli Piceno | Il consigliere di Rifondazione Comunista Carlo Cannella chiede la riesamina del verbale della seduta consiliare di martedì 8 marzo 2005 e la seduta viene sciolta

di Federico Biondi


Una discreta folla di cittadini aspettava all’interno della Sala della Ragione l’approvazione dell’ordine del giorno numero 8, “Approvazione dei progetti preliminari relativi all’ampliamento e ristrutturazione del polo universitario e alla realizzazione dell’Auditorium, con contestuale adozione di variante urbanistica”.
 
Ma i cittadini hanno aspettato invano dato che il consiglio si è sciolto subito dopo esser scaduto il tempo a disposizione per la discussione delle interpellanze e le interrogazioni da parte dei consiglieri. A far traballare e poi inciampare la Casa della Libertà è stata una richiesta di verifica proposta da Carlo Cannella circa un ordine del giorno presentato nella seduta consiliare del 28 febbraio 2005.
 
L’atto impegnava il sindaco a sostenere tutte le azioni utili alla rapida liberazione di Giuliana Sgrena, recando il Gonfalone alle manifestazioni e promuovendo la salvaguardia dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, chiedendo il ritiro immediato delle truppe di occupazione e la ripresa del dialogo e della diplomazia internazionale.
 
La minoranza consiliare vide bocciato l’ordine del giorno dal presidente del consiglio Camela il quale dichiarò che non c’era il numero legale. La verifica avvenne come da regolamento dopo 15 minuti dalla votazione, ma per i consiglieri di minoranza fu un atto improprio dato che la verifica del numero legale doveva essere richiesta prima di apprestarsi a votare.
 
La proposta di Cannella non fu approvata e con l’aula deserta la seduta fu sciolta. Nacque una controversia e il centro sinistra con l’avvocato Allevi in testa ritenne e lo ribadì anche nelle successive sedute consiliari, che non era un problema di numero legale, ma che semplicemente i consiglieri di maggioranza si erano astenuti dal votare.
 
In definitiva il centro sinistra sosteneva che il numero legale c’è finché non è richiesta la verifica, la quale deve essere reclamata prima di votare.
 
Tornando al consiglio odierno, al momento di approvare il verbale dell’ordine del giorno presentato nella seduta consiliare del 28 febbraio 2005, la minoranza consiliare si assicura che il provvedimento adottato allora fosse a tutt’oggi ancora valido, dopodichè si allontana dai banchi.
 
Al momento del voto in aula esprimono il proprio parere solo 16 consiglieri di maggioranza, un numero non sufficiente per garantire il numero legale e quindi per approvare l’atto.
 
Il presidente del consiglio Valeriano Camela sospende la seduta per 15 minuti, dopodichè procede all’appello nominale e non risulta un numero di consiglieri sufficiente per far continuare la seduta consiliare, o meglio, non c’era una maggioranza che avrebbe approvato le delibere ed in special modo quella attinente al Polo Universitario.
 
Il centro sinistra è stato scaltro a far traballare la maggioranza che poi ha inciampato da sola. Il sindaco minimizza e dice che il consiglio sarà indetto per venerdì 27 maggio alle ore 19.00 in 2a convocazione. La differenza tra la 1a convocazione è la 2a convocazione sta nel fatto che mentre nella prima occorrono 21 consiglieri (la metà più uno dei consiglieri) per il numero legale, nella seconda ne bastano 14.
 
Anche la possibilità di convocare il consiglio in 2a convocazione è stata fonte di una controversia che verrà risolta nella conferenza dei capigruppo indetta per la giornata di martedì 24 maggio, dopodichè si torna in consiglio per l’ordine del giorno decisivo per lo sviluppo dell’Università nella città di Ascoli Piceno. 

24/05/2005





        
  



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