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Il caso : le opinioni dei consiglieri

Ascoli Piceno | La Casa della Libertà secondo i consiglieri di centro sinistra non è in grado di governare la città, malumore tra la maggioranza mentre alcuni consiglieri sono semplicemente delusi

di Federico Biondi


Per il Senatore Ciccanti quello della minoranza consiliare non è un atto premeditato ma solo una defaians della maggioranza, lui stesso dichiara di essersi allontanato un attimo per discutere in una piccola riunione organizzata nella stanza comunicante la Sala della Ragione.
 
Il capogruppo dei Comunisti Italiani non è dello stesso avviso, “stanno a terra, veti incrociati e sono sempre più litigiosi – dice Catalucci – la Casa della Libertà non riesce ad accordarsi, non trova un punto di mediazione”.
 
Lo stesso ribadisce che la maggioranza consiliare e la giunta applicano la politica dell’annuncio e del rinvio. A concludere il quadro una scarsa attività consiliare con una bassa capacità deliberativa che sicuramente non risolve, perché non affrontati realmente, i problemi della città e dei cittadini.
 
“Noi abbiamo una sintesi mentre la maggioranza non ha neanche il numero legale – dice il capogruppo della Margherita Giorgio Rocchi – il fatto che non riescono a deliberare è una conseguenza negativa per lo sviluppo della città”.
 
Per il capogruppo della Margherita la città non ha bisogno solo di idee annunciate per mezzo stampa ma di atti amministrativi frutto di scelte politiche nate con il confronto con la città e dall’ascolto della minoranza consiliare.
 
Il diessino Bastiani è di poche parole, “il Polo non è in grado di governare la città, non trova la maggioranza neanche per approvare un verbale”, mentre l’avvocato Allevi è preoccupato in quanto non è stato fatto nulla di costruttivo per la città in quest’anno di attività amministrativa.
 
“Per una volta che viene proposto qualcosa e il centro destra non trova l’accordo – dice Allevi e aggiunge riferendosi al polo universitario e aggiunge – il bilancio dovrà essere approvato al più presto dato che i termini stanno scadendo e la città di Ascoli è una delle poche nelle Marche a non averlo ancora fatto”.
 
“Paradossale – esclama Carlo Cannella – l’amministrazione comunale scioglie la seduta su una tema di secondo ordine, una semplice approvazione di un verbale di una seduta precedente. Questo perché le regole non sono chiare o non sono applicate in modo corretto”.

24/05/2005





        
  



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