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Lettera aperta di Pietro Cordoni in occasione di Ascoli-Perugia

Ascoli Piceno | "Diamo tutti un segno di maturità e civiltà, evitiamo di portare simboli politici allo stadio"

di Pietro Cordoni


Siamo giunti alla resa dei conti per quanto riguarda il campionato cadetto di calcio e per l’Ascoli, così come per il Perugia prossimo avversario, si presenta un periodo dove deve regnare soprattutto la concentrazione e dove devono mancare sicuramente polemiche e contrasti di ogni genere.

Sabato prossimo è in arrivo il Perugia con al seguito numerosi propri tifosi.

Diamo tutti un segno di maturità e civiltà, dalla città intera a tutti i tifosi di tutti i settori dello stadio.

Tifiamo, ognuno la propria squadra, in maniera civile con grinta e a gran voce, ma evitiamo di portare simboli politici allo stadio, come in altre manifestazioni sportive che siano.

Ciò vale per quelli di destra come per quelli di sinistra.
Un appello che faccio come tifo dell’Ascoli, (tralasciando la mia fede ed il mio impegno politico).
Perché secondo me il calcio e la politica devono stare insieme solo nel lato personale non in quello pubblico. I simboli sono sentimenti e ideali che uno ha dentro.

Le uniche bandiere che fanno eccezione sono, oltre a quelle dei colori sociali della propria squadra, quelle per la Pace e quelle che inneggiano alla libertà di tutti i popoli.

 È  giusto che, oltre a fare tifo per la propria squadra, i giovani siano sensibili anche a questi temi. Evitiamo falce e martello e pugni chiusi come croci celtiche, svastiche e saluti nazifascisti; anche se una differenza c’è: è che questi ultimi sono proibiti dalla nostra Costituzione e quindi non possono essere tollerati e sono perseguibili come reato.

Cerchiamo di essere uniti come quando siamo costretti nostro malgrado, purtroppo, a fare minuti di raccoglimento in campo, per una perdita e/o per qualche disgrazia che a colpito la nostra società civile.

È ovvio dirlo ma lo sport deve unire mentre le sole cose da dividere sono politica e calcio.

Sarebbe un grande segno di maturità e di conquista civile per tutti.

25/05/2005





        
  



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