Pietro Colonnella, già presidente della Provincia di Ascoli, prima di Massimo Rossi, attuale Presidente della Commissione Infrastrutture e membro della Commissione Turismo del Consiglio Provinciale, tocca i punti salienti della politica di incentivazione del turismo nel territorio piceno.

Parliamo della promozione del nostro territorio tramite il Sistema Turistico Piceno e la collaborazione tra la Provincia, i vari comuni, e anche attraverso l’evento che tra qualche giorno arriverà ad Ascoli La città della Storia.

Sì, noi negli ultimi dieci anni siamo diventati la prima provincia turistica delle Marche con cinque milioni e mezzo di presenze annue.

Dobbiamo fare in modo di consolidare, di mantenere questo primato, perché dieci anni fa la prima provincia era Pesaro, quindi abbiamo ottenuto questo successo, e dobbiamo, per fare questo, avere una serie di manifestazioni di promozione, come quelle sulle rievocazioni storiche, ed Ascoli in questo senso è una città importante, perché è la città della storia, ma poi è anche  importante la Riviera della Palme, San Benedetto, che è la capitale del turismo di tutta la Regione Marche.

Quindi le infrastrutture per questo territorio; le infrastrutture vuol dire riqualificazione degli alberghi, anche eventualmente nuovi alberghi, nuove strutture ricettive, ma anche servizi, luoghi per l’aggregazione, per il divertimento, riqualificazione del porto, utilizzo per esempio dell’area Ballarin, ricucire il porto con la città, oggi il porto è un po’ isolato, e tutta la zona del porto non è sufficientemente valorizzata.

Quindi ricucire il porto con la città, utilizzare l’area Ballarin, e diciamo una serie di attrezzature che sono importanti, come le piste ciclabili, quindi finalmente creare una continuità dalla pista che da Cupra va a Grottammare, fino alla Sentina e poi risalendo fino ad Ascoli, e con un ponte di legno, in prospettiva, verso il sistema ciclo–pedonabile dell’Abruzzo.

Sono alcuni dei suggerimenti, delle ipotesi che stiamo portando avanti per qualificare sempre di più il nostro turismo, e poi un tema fondamentale è il turismo congressuale.

Rimini ormai è diventata la città del turismo tutto l’anno, San Benedetto purtroppo non è così, dobbiamo inventare strutture congressuali e anche delle strutture – penso all’Acquario di Genova o all’Italia in Miniatura a Riccione-Rimini – cioè a una serie di strutture museali, espositive e di eventi che facciano sì che il nostro territorio, che al centro dell’Italia è anche uno dei punti centrali anche del rapporto con i Balcani, con la Dalmazia, possa diventare davvero un punto strategico di tutto il medio Adriatico.

A questo proposito abbiamo organizzato un convegno proprio sabato 4 presso la Sala del Consiglio Comunale di San  Benedetto in viale De Gasperi dal titolo molto significativo, il titolo è "Le infrastrutture per San Benedetto e il Piceno territorio strategico del medio Adriatico".

Parteciperanno il Sindaco di Ancona, il Sindaco di Pescara, il Sindaco di Porto Sant’Elpidio, di Giulianova; è sicuramente un evento di grande rilievo che si svolgerà appunto sabato 4 qui a San Benedetto, ed è importante per noi avere presenze, sindaci, presidenti di Provincia, di così grande rilievo; parteciperà anche il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara.

Questo anche all’insegna della sinergia che deve esserci tra tutti i Comuni della Provincia?

La sinergia tra i Comuni è fondamentale, oggi noi dobbiamo costruire una rete, dobbiamo rispondere a questa divisione della Provincia che c’è stata con una nuova rete dei comuni, integrare San Benedetto con tutto il comprensorio, creare un rete stretta di relazioni, di opportunità, fuori dalle gelosie di campanile; il campanile è un fatto importante, ma oggi bisogna conciliarlo con la creazione di una rete di relazioni soprattutto nel territorio, perché oggi è importante la città, ma è soprattutto importante tutto il territorio.

A questo riferimento, la strategia adottata dalla Provincia di Ascoli di costruire dei tavoli, tra cui anche il tavolo dei turismi, rientra in questo discorso?
Sì. Noi, come Provincia di Ascoli, sia quando sono stato Presidente, per nove anni io, ma adesso anche con Massimo Rossi, abbiamo puntato molto sui Patti Territoriali, sulla concertazione, sulla discussione tra le categorie sociali.

Abbiamo realizzato il Patto Territoriale, adesso stiamo realizzando il Patto per il Turismo appunto per riqualificare anche gli alberghi, le infrastrutture turistiche, e riqualificare sempre di più questo settore turistico.

Penso peraltro che siano importanti anche le strade, importante la terza corsia fino a Pedaso, per il quale l’Autostrada da Rimini a Pedaso ha stanziato un miliardo settecentocinquanta milioni di euro, però è importante anche che dopo Pedaso ci sia una soluzione anche per il traffico fino a San Benedetto. Pedaso – San Benedetto non può diventare un imbuto.

Quindi come diceva le infrastrutture a servizio della promozione e dell’incremento del turismo per il territorio.
Sì, le infrastrutture per il turismo, per il territorio, perché le infrastrutture sono l’ossatura fondamentale del territorio stesso. Anche la ferrovia, comel’autostrada.

Creare nuove fermate per fare del treno da Porto Sant’Elpidio ad Ascoli una metropolitana a cielo aperto, una metropolitana con nuove fermate nella zona ascolani per esempio, quindi per esempio una fermata anche nella zona del Campo Europa, dello stadio Ballarin, sarebbe molto importante; come se fosse una metropolitana di una città, ecco.

Abbiamo parlato di turismo legato alle rievocazioni storiche, turismo congressuale, ma il nostro territorio ha anche molto di naturalistico da offrire.
Noi siamo il territorio che ha due parchi nazionali, è l’unica realtà che ha due parchi nazionali, il parco dei Sibillini e il parco dei Monti della Laga, quindi è una grande opportunità che noi abbiamo. C’è anche in prospettiva l’eventuale parco Marino del Piceno, quindi le valenze ambientali – naturalistiche, da noi, sono straordinarie.

Non è un caso che la crescita del turismo dell’entroterra, del turismo ambientale e naturalistico, è quello che ha avuto il maggiore incremento negli ultimi dieci anni, vuol dire che è un trend positivo, che noi dobbiamo assecondare.

Ci sono anche molti tedeschi, inglesi, ma anche abitanti delle grandi città che vengono qui a trascorrere sei mesi della loro vita e sei mesi magari tornano nella grande città, recuperando case, borghi, e mettendo quindi in moto un circolo di sviluppo economico virtuoso.

Qualche altra prospettiva in questa direzione di promozione del territorio e del turismo che può anticiparci?
Io penso che dobbiamo, oltre che lavorare nella promozione verso l’estero, nella promozione anche nelle città italiane, per esempio Roma è una città con la quale noi dobbiamo stabilire rapporti più stretti e continuativi, anche per il turismo dei weekend.

Penso anche all’Umbria dopo la realizzazione del traforo di Forche Canapine, penso anche a Bologna, a Milano, penso quindi ad una promozione di San Benedetto  e del Piceno anche a partire da queste città, perché da lì può venire un flusso  turistico costante durante i weekend e durante tutto l’anno.