Maria Teresa Antonelli

 

Per ricordare il primo anniversario dell’allargamento dell’Unione, l’Europa ha voluto aprire le sue porte organizzando una grande festa mediatica, con stands informativi, musica e animazione. Una folla eterogenea si è riversata all’interno dei Palazzi del Parlamento, del Consiglio e della Commissione, seguendo i vari  percorsi didattici allestiti per l’occasione, proprio per rendere più  visibile l’attività delle istituzioni. Anche il Comitato delle Regioni ha deciso di spalancare, per la prima volta, le proprie porte al pubblico che ha potuto così gustare specialità enogastronomiche di ben 26 regioni europee. Grande animazione anche a Parc Leopold, grazie alla presenza di tanti artisti che hanno vivacizzato e colorato di allegria un anniversario che desta ancora una certa apprensione fra i “vecchi 15 Stati membri” vogliosi di nuovi mercati, ma con il timore di delocalizzazione di imprese e di lavoro  e invasione di manodopera a buon mercato dai paesi dell'est.

 

I primi dodici mesi di convivenza hanno contribuito a disinnescare le preoccupazioni piu' estreme, ma le incertezze e le diffidenze non sono affatto scomparse, ed anzi sono divampate a seguito della controversa direttiva Bolkenstein, normativa ancora in corso di discussione al Parlamento e che prevede la liberalizzazione dei servizi nell’Unione.

 

Intanto altri Stati hanno intrapreso il percorso di avvicinamento all’Unione Europea.

Per Bulgaria e Romania la meta è ormai prossima: la scorsa settimana scorso hanno firmato a Lussemburgo il processo di adesione. Se rispetteranno i termini e completeranno tutti i dossier, entreranno formalmente nell'Unione europea dal primo gennaio 2007. La Turchia potrebbe già firmare il trattato di adesione il prossimo ottobre.

Più complessa  la situazione di quei Paesi dei Balcani con aspirazioni europee: mentre  Serbia-Montenegro e la Macedonia sono alle prime fasi del processo di adesione,  la firma del protocollo di avvio per la Croazia è stata rinviata a data da destinarsi, in quanto le autorità di Zagabria sono accusate di non collaborare con il Tribunale penale internazionale (Tpi) per la ex Jugoslavia .

Per quanto riguarda l’Albania, il Paese delle Aquile sta trattando per ottenere l’accordo di stabilizzazione, ma viene ritenuto ancora lontano dai parametri necessari per l’avvio di avvicinamento.