Concluso il corso di teatro dell'Università dell'U.T.E.S
San Benedetto del Tronto | In scena uno spettacolo delizioso, curato in tutti i particolari: dalla recitazione alla dizione, dalla scenografia alla sceneggiatura.
La compagnia "Quelli che credono di essere la Duse", composta da appassionati di teatro e diretta dal bravissimo attore e regista Vincenzo Di Bonaventura, ha messo in scena uno spettacolo delizioso, curato in tutti i particolari: dalla recitazione alla dizione, dalla scenografia alla sceneggiatura.
Il lavoro ha concluso brillantemente il corso di teatro dell'Università dell'U.T.E.S. ed è stato apprezzato da un pubblico attento e partecipe, che ha sottolineato con ripetuti applausi, anche a scena aperta, i momenti più coinvolgenti della rappresentazione.
Gli attori, Marina Ascolani, Claudia Calvaresi, Rita Farnetti, Maria Fausti, Lucia Marchetti, Dario Medici, Federico Pirri, Nardea Ragni, Silvana Ricci, Clara Traini e Fiorella Troiano, tutti bravissimi, hanno dimostrato di aver fatto tesoro dell'esperta guida della prof.ssa Fiorella Troiano, che ha frequentato il corso, arricchendolo con la sua esperienza di regista, esercitata appassionatamente e per anni, con gli alunni della Scuola Media.
L'opera rappresentata, "Ioneschiana", un collage di brani teatrali tratti da Eugène Ionesco, ridotti ed adattati dalla stessa prof.ssa Fiorella Troiano, mette in scena alcune delle pagine più conosciute e più rappresentative del teatro dell'assurdo. Le situazioni proposte sono tutte irrazionali e deformate da una concezione negativa ed alienante della vita dell'uomo nella realtà contemporanea. Testi, quelli di Ionesco, non facili da capire, popolati da personaggi che vivono situazioni angoscianti e prive di logica, non sorrette da una trama né da elementi drammatici.
Il rischio di mettere in scena un lavoro "faticoso" e lontano dalla sensibilità dello spettatore era preoccupante, ma fortunatamente il rischio è stato evitato grazie al brillante adattamento dei testi, adattamento che ha messo in evidenza i lati comici delle varie situazioni, pur non ignorandone, però, gli aspetti grotteschi ed assurdi.
Il risultato è stato perfetto ed il pubblico ha manifestato calorosamente il proprio apprezzamento.
Applausi e risate fragorose, ma pure consapevolezza che dietro i giochi di parole, dietro i "nonsense" si nascondeva un dramma ed aleggiava uno sconfinato senso di vuoto.
Un riconoscimento particolare va agli attori, tutti allievi del corso tenuto dallo straordinario maestro Vincenzo Di Bonaventura: da Marina, la prima ad apparire in scena, in Assassino senza movente, a Rita e Silvana che hanno interpretato Il quadro, ultima parte dello spettacolo. Fiorella, Nardea e Lucia hanno animato La lezione; Dario, Claudia e Silvana hanno assurdamente conversato in La cantatrice calva; Clara, Lucia, Maria, Marina e Federico ne La lacuna hanno dato in pasto alla malignità della gente una mortificante verità: un accademico di Francia viene bocciato all'esame di maturità.
Anche quest'anno l'U.T.E.S. ha dunque chiuso in bellezza con il "fiore all'occhiello" dell'Università.
Il lavoro ha concluso brillantemente il corso di teatro dell'Università dell'U.T.E.S. ed è stato apprezzato da un pubblico attento e partecipe, che ha sottolineato con ripetuti applausi, anche a scena aperta, i momenti più coinvolgenti della rappresentazione.
Gli attori, Marina Ascolani, Claudia Calvaresi, Rita Farnetti, Maria Fausti, Lucia Marchetti, Dario Medici, Federico Pirri, Nardea Ragni, Silvana Ricci, Clara Traini e Fiorella Troiano, tutti bravissimi, hanno dimostrato di aver fatto tesoro dell'esperta guida della prof.ssa Fiorella Troiano, che ha frequentato il corso, arricchendolo con la sua esperienza di regista, esercitata appassionatamente e per anni, con gli alunni della Scuola Media.
L'opera rappresentata, "Ioneschiana", un collage di brani teatrali tratti da Eugène Ionesco, ridotti ed adattati dalla stessa prof.ssa Fiorella Troiano, mette in scena alcune delle pagine più conosciute e più rappresentative del teatro dell'assurdo. Le situazioni proposte sono tutte irrazionali e deformate da una concezione negativa ed alienante della vita dell'uomo nella realtà contemporanea. Testi, quelli di Ionesco, non facili da capire, popolati da personaggi che vivono situazioni angoscianti e prive di logica, non sorrette da una trama né da elementi drammatici.
Il rischio di mettere in scena un lavoro "faticoso" e lontano dalla sensibilità dello spettatore era preoccupante, ma fortunatamente il rischio è stato evitato grazie al brillante adattamento dei testi, adattamento che ha messo in evidenza i lati comici delle varie situazioni, pur non ignorandone, però, gli aspetti grotteschi ed assurdi.
Il risultato è stato perfetto ed il pubblico ha manifestato calorosamente il proprio apprezzamento.
Applausi e risate fragorose, ma pure consapevolezza che dietro i giochi di parole, dietro i "nonsense" si nascondeva un dramma ed aleggiava uno sconfinato senso di vuoto.
Un riconoscimento particolare va agli attori, tutti allievi del corso tenuto dallo straordinario maestro Vincenzo Di Bonaventura: da Marina, la prima ad apparire in scena, in Assassino senza movente, a Rita e Silvana che hanno interpretato Il quadro, ultima parte dello spettacolo. Fiorella, Nardea e Lucia hanno animato La lezione; Dario, Claudia e Silvana hanno assurdamente conversato in La cantatrice calva; Clara, Lucia, Maria, Marina e Federico ne La lacuna hanno dato in pasto alla malignità della gente una mortificante verità: un accademico di Francia viene bocciato all'esame di maturità.
Anche quest'anno l'U.T.E.S. ha dunque chiuso in bellezza con il "fiore all'occhiello" dell'Università.
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05/05/2005
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