Intervista a Giampiero Maravalli, presidente dellassociazione Ascoliequosolidale.
Ascoli Piceno | "Èqua la festa": un modo per far conoscere di più e apprezzare il commercio equosolidale".
di Stefania Mistichelli
Lo stand della Bottequa
In occasione della prima festa equosolidale, organizzata dallassociazione Ascoliequosolidale, con il contributo del Centro Servizi per il Volontariato, abbiamo intervistato Giampiero Maravalli, il presidente dellassociazione, che ci ha spiegato il valore di èqua la festa e cosa cè dietro al Mercato Equo e Solidale.
Come è nata "èqua la festa"?
La festa è nata in conseguenza del fatto che lequosolidale è conosciuto oggi, ma non abbastanza, quindi per far conoscere di più questo discorso, che è nato una trentina di anni fa e si è diffuso soprattutto grazie al passaparola, perché lequosolidale si regge sul volontariato, quindi non ci sono soldi per fare pubblicità. Quindi per far conoscere di più e apprezzare questo sistema, che porta dei grossi vantaggi alle popolazioni del Terzo Mondo. Lidea della festa è nata così.
Poi anche per far conoscere il punto vendita che sta ad Ascoli, è nato il 12 dicembre, lanno scorso, quindi è stata una decisione presa dallAssociazione, in virtù del fatto che va fatto conoscere a molte più persone di quelle che adesso conoscono lequosolidale e frequentano la Bottega.
Qual è il senso del Mercato Equo e Solidale?
Il senso di questo Mercato è quello di ridare speranza, di ridare dignità, di ridare valore, soprattutto agli sforzi delle popolazioni del terzo mondo, che fino ad adesso, o meno fino a che non cè stato lequosolidale, erano spesso vani, perché comunque producendo il caffè, producendo insomma le materie prime di cui dispongono, alla fine del raccolto ti trovi davanti un qualcuno che non ti dà il giusto reddito, ma che cerca comunque di sfruttarti in ogni situazione e in ogni modo
è brutto, è triste e avvilente.
Quindi non avendo altri acquirenti, il produttore del caffè o del cacao era costretto a svendere, quasi a regalare il proprio prodotto a queste multinazionali; fortunatamente, con la nascita dellequosolidale, e quindi con le persone che stanno dietro allequosolidale, cè un altro acquirente, unaltra persona che può acquistare questi prodotti e quindi può offrire un prezzo più alto.
Questa non è beneficenza, non cè beneficenza, perché qui non diamo soldi e basta, ma qui si compra un prodotto, qui si acquista una materia prima, poi viene trasportata in Italia, o in Germania... lequosolidale sta in tutta Europa, comunque viene portata da noi, viene lavorata a volte sì e a volte no, e viene ridistribuita al circuito degli utenti e delle Botteghe.
Quindi è un sistema sicuro, sicuro perché se non paghi al produttore più della multinazionale, la famiglia non ti vende il prodotto, quindi superiamo la beneficenza perché qui si va oltre, qui ridiamo dignità alla persona perché si acquista il proprio prodotto, quindi si dà anche soddisfazione alla persona, si paga il giusto, e in più si consente a queste famiglie di non far lavorare i ragazzi, ma di mandarli a scuola, di superare anche lignoranza, dunque di fare un grande passo avanti che consente a queste persone di uscire dallo sfruttamento.
Quando e come nasce lequosolidale?
Lequosolidale nasce indicativamente una trentina di anni qua, in Olanda, grazie a dei ragazzi che, contrari a questo sistema, hanno deciso di partire e di andare a far visita a delle persone che producevano delle materie prima in Sud America, e di acquistare questi prodotti ad un prezzo più giusto di quello che veniva proposto a questi sfruttati. Quindi nasce in questo modo.
Grazie a questi ragazzi olandesi poi il discorso si è diffusa in tutta leuropa.
Una domanda sulla festa; come siete riusciti a raggruppare tutte le organizzazioni (Coop. Ama-Aquilone, Legambiente, Emergency, Amnesty International, Banca Etica)?
Fortunatamente è diverso tempo che collaboriamo con le varie associazioni, quindi conosciamo le persone, lavoriamo insieme spesso, quindi è stato facile tramite telefonate, e-mail.
La collaborazione cè stata e è subito scattata, come sempre accade in questi progetti, e il problema è stato solo attendere dei giorni per le conferme delle presenze e comunque le associazioni con le quali collaboriamo in genere sono queste, e cè un rapporto molto cordiale tra di noi.
Qualè stata la risposta dellAmministrazione?
Le richieste che abbiamo effettuato sono state esaudite, quindi noi ringraziamo lAmministrazione che ci ha messo a disposizione il Chiostro di San Francesco, lenergia elettrica, lautorizzazione alla vendita, quindi sono stati sensibili in questo caso. Abbiamo chiesto al Comune di Ascoli e ha risposto bene, come poi anche altre volte abbiamo avuto modo di lavorare insieme.
Unultima cosa: cosa può acquistare un cliente alla Bottega del Commercio EquoSolidale?
Una persona che viene in Bottega si trova davanti la sezione alimentari e la sezione artigianato; nella sezione alimentari abbiamo soprattutto caffè, cioccolate, cacao, tè, zucchero di canna, patatine, che poi sarebbe la Manioca, non la patata, ma secondo me è più buona! Poi le tisane, il riso, anche cose da bere, quindi la birra, la coca alternativa, il guaranito, la coca equa...
Invece per quanto riguarda lartigianato la gamma è svariata, si va dai vestitini, alle borsette, alle scatoline, ai giochini per i bambini, portafogli, collanine, ciondoli, crocifissi, quindi insomma lofferta è molto varia.
Comunque ultimamente ho notato, questo mi piace sottolinearlo, che diverse coppie di sposi si sono rivolte a noi per fare le bomboniere e i segnaposti dellequosolidale, è da due anni che ci capita questo, ma questanno è stato un boom, una sorta di grande richiesta, perché si vede che le persone stanno cominciando a capire che è giusto spendere bene i nostri soldi, cioè sapere almeno a chi vanno; ecco almeno questo, questo è importante.
|
12/06/2005
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji