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Quindici comitati di quartiere su una città di 24 kmq. Hanno un senso ?

San Benedetto del Tronto | Il capogruppo consigliare di F.I Augusto Evangelisti :" Buoni come partecipazione collettiva di quantità. Un pò meno come qualità".

di Carmine Rozzi

Il Capogruppo Consigliare di F.I Augusto Evangelisti.

Il comitato di quartiere del Paese Alto risale al 73/75. Fu un movimento popolare. Da allora ha dato il via a quel effetto domino che ha portato San Benedetto la bellezza di 15 altri. Ma, da quando l’Amministrazione Perazzoli , tra le circoscrizioni ed i comitati, decise di scegliere quest’ultimi come rappresentanza frazionata delle istanze cittadine, si è discusso parecchio sulla loro reale efficacia e sulla loro presunta neutralità politica. Il Capogruppo Consigliare di Forza Italia Augusto Evangelisti interviene con un suo parere sulla questione.

A tutt’oggi, i comitati di quartiere svolgono appieno le mansioni loro attribuite ?
“Sicuramente i comitati di quartiere sono rappresentativi di una partecipazione. E la partecipazione è comunque sempre positiva per la collettività. E chi descrive San Benedetto come città passiva in fatto di coinvolgimento alle cose cittadine si sbaglia. Negli anni ho potuto constatare che la città è cresciuta proprio grazie alla partecipazione dei cittadini. Sul discorso dei quartieri occorre tenere ben presente una chiarificazione su quantità e qualità.

Il frazionamento della città in ben 15 quartieri ha fatto sì che vi fosse un afflusso enorme di “quantità” intesa come segnalazioni di questo o quel problema contingente e ristretto all’area che il quartiere rappresenta. E questo come impegno cittadino dei residenti è anche lodevole. Ma così facendo si perde la visione di insieme che ciascun problema o discrepanza cittadina ha sull’intero territorio. Quindi manca la qualità intesa come coinvolgimento del singolo problema nell’ottica di una evoluzione dell’intero territorio cittadino.”

Inteso come intervento sul territorio ?
“Esattamente. E come tale va valutato. Se la soluzione è buona come intervento sul territorio va bene altrimenti anche se lodevole è pur sempre limitata. Noi come F.I ci siamo impegnati non per un ridimensionamento ma per una loro valorizzazione. Ed eravamo fautori delle circoscrizioni sia per ridimensionare l’involuzione che una così alta percentuale di quartieri porta con sé sia per far sì che un allargamento della territorialità porti anche ad una maggiore valorizzazione dei quartieri stessi ampliandone la rappresentatività.”

Quartieri rappresentativi di nome o “cuscinetti” di fatto ?
“Nel nostro programma abbiamo sempre detto che per noi i quartieri sono interlocutori privilegiati. I presidenti di quartieri sono coloro che in sostanza denunciano delle carenze e li ringrazio tutti, indistintamente, per questo. Però sono anche rappresentati dai consiglieri comunali che sono legittimati dagli elettori e dai cittadini su tutto il territorio. Io credo che non ci sia un quartiere che non ci sia rappresentato da un consigliere ed ho il massimo rispetto per tutti i consiglieri del comune.

Insomma noi abbiamo, credo, lo stesso numero di quartieri di Roma, Parigi o giù di lì. In una cittadina di provincia come la nostra questo comporta un afflusso enorme di piccoli problemi, a volte minuzie, che vanno, lo si voglia o no ad intasare la macchina amministrativa. Di qualsiasi Amministrazione. C’è di più. Si rischia l’egoismo e l’isolamento. Ovvero, per fare un esempio, ognuno rivendica una nova lampadina del lampione per la propria strada incurante dell’allagamento della strada parallela. Diventando anche problema di  reciproca solidarietà cittadina.

Tuttavia i presidenti e i quartieri sono in ogni caso un patrimonio di energie attive da valorizzare in un altro modo che noi pensiamo si possa raggiungere in modo più efficace e globale tramite le circoscrizioni. Chi interpreta questa nostra intenzione come una avversione ai quartieri non ha capito il nostro “input”. Noi siamo per normalizzare una rappresentanza. Forza Italia vuole valorizzare le energie che ci sono in questo territorio e hanno fatto sì che quest’ultimo nel suo complesso sia cresciuto più di altri nel suo valore comprensoriale”.         

15/06/2005





        
  



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