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Pesca: entro l’anno modifiche ai regolamenti comunitari. Resta il problema gasolio

San Benedetto del Tronto | Parla il rappresentante Federpesca nelle Marche Tonino Giardini: “si rinvii l’allargamento delle reti al 2010”. Le proposte sul fermo biologico

di Giovanni Desideri

il porto di San Benedetto

La Comunità Europea e i suoi regolamenti sulla pesca vengono spesso contestati dai pescatori del distretto di San Benedetto, i quali ritengono che l’attuale normativa non sia adatta alle caratteristiche dell’Adriatico. Normativa che in questo momento viene ridiscussa ed entro la fine dell’anno dovrebbe essere modificata. Non necessariamente nella direzione auspicata dai pescatori italiani.

“La normativa europea sulla pesca è formata da una selva di disposizioni – spiega il responsabile Federpesca per Marche Emilia-Romagna Veneto e Friuli Venezia Giulia Tonino Giardini – Oltre alle disposizioni generali ce ne sono molte di carattere tecnico, su aspetti anche minuti dell’attività peschereccia. Uno degli aspetti che più interessano la nostra marineria è quello delle dimensioni delle reti, le cui maglie non possono essere inferiori a 40 millimetri, per salvaguardare il novellame e consentire la riproduzione delle varie specie ittiche.”

Proprio sulle dimensioni delle reti la Federpesca avanza una proposta: dilazionare nel tempo il previsto allargamento delle maglie, per non danneggiare ulteriormente questo settore dell’economia, pressoché agonizzante secondo pescatori e loro rappresentanti. “Bruxelles vuole portare le maglie delle reti a 60 millimetri – dice Giardini – Noi chiediamo che non ci si arrivi prima del 2010, magari con un primo passaggio intermedio, a 50 millimetri, dal 1 gennaio 2007.”

Ma i problemi che discendono dalle normative europee non sono gli unici a preoccupare i pescatori. “Nell’ultimo anno e mezzo il costo del gasolio è aumentato del 40% – dice Giardini – arrivando anche a 0,45 euro al litro. Se prima questa voce incideva per il 30% sul bilancio di un armatore, ora siamo arrivati al 55%. Abbiamo consumi elevatissimi. Una grossa imbarcazione arriva a consumare tra 2500 e 3500 euro alla settimana di gasolio.”

La Comunità Europea, com’è ormai noto, vieta aiuti diretti alle imprese: i loro bilanci devono stare in piedi da soli. Da tempo si ragiona sulla possibilità di sottoscrivere polizze assicurative che tutelino da aumenti eccessivi del costo del carburante. Giardini chiede che intervenga anche la Regione: “finora – dice – la Regione ha trasferito ai pescatori fondi provenienti da Roma o da Bruxelles. È ora che si ragioni di interventi anche locali”.

Cosa chiede e cosa può chiedere invece la Federpesca al governo nazionale, se gli indirizzi vengono dati dalla Comunità Europea? “Innanzitutto l’abbassamento dell’Iva dal 10 al 4% – risponde Giardini – ciò che non è vietato e anzi ci permetterebbe di avere lo stesso trattamento degli agricoltori. Naturalmente l’Iva è solo una partita di giro, ma abbassarla permetterebbe agli armatori di non tenere immobilizzate certe risorse, che così resterebbero a disposizione e potrebbero essere utilizzate per altri scopi.”

“Al governo nazionale chiediamo inoltre di stabilire un plafond di giorni lavorativi annui. Se si stabilisse, ad esempio, che i giorni lavorativi devono essere 200, potrebbero essere previsti sgravi fiscali o contributivi nel caso in cui il maltempo o altre condizioni avverse impedissero di raggiungere quella soglia.”

Novità in vista, infine, sul fronte del fermo biologico. La Federpesca ha avanzato proposte che sono in discussione in questi giorni al Ministero dell’Agricoltura: “non più un fermo in un periodo fisso e uguale per tutti – dice Giardini – ma la possibilità di attuare un riposo per uno stesso numero di giorni, ma in un più ampio arco di tempo. Il fermo biologico, infatti, deve servire per tutelare le aree cosiddette di “nursery” o riproduttive, che si trovano entro le 6 miglia dalla costa e in altre zone ben delimitate. Una sosta rigida danneggia soltanto la nostra marineria a vantaggio di altre, nel periodo di maggiore richiesta di pesce per la presenza di turisti”.

La decisione sul calendario del fermo biologico entro la fine del mese.

17/06/2005





        
  



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