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A proposito di rifiuti solidi urbani e Unione comuni Valdaso

Ascoli Piceno | Meconi: “Gli utili, i profitti, li pagheremo a chi?”

di Luigi Meconi

 

L’Unione Comuni Valdaso sta per appaltare la raccolta dei rifiuti solidi urbani a una S.p.a., o a una S.r.l. Si poteva fare una Azienda speciale, una Municipalizzata. La differenza tra queste due soluzioni è che una S.p.a., o una S.r.l., fanno utili, profitti. Una Azienda speciale, o una Municipalizzata, non possono farli; sono obbligate al pareggio.
 
Se si tratta di una società di proprietà di privati gli utili vanno ai suoi azionisti o ai suoi proprietari. Se si tratta di una società, sempre di capitali, ma di proprietà ad esempio del Comune di Fermo, gli utili e i profitti finiranno ai cittadini di Fermo.
 
Si è fatto l’esempio del Comune di Fermo perché, da voci che corrono, l’Asite s.r.l., di proprietà del Comune di Fermo, avrebbe molte chance. Stessa cosa sarebbe per la Piceno Ambiente S.p.a. del Comune di San Benedetto del Tronto e di altri Comuni.
 
Ma eccoci riprecipitati al feudalesimo, prima del Medio Evo, con i cittadini dei 7 Comuni dell’Unione che fanno ‘omaggi’ ai cittadini di Fermo; o a San Benedetto del T. e agli altri Comuni.
 
Fermo, per vero, ha già lucrato sui cittadini dei Comuni che hanno portato i rifiuti urbani nella sua discarica per miliardi. Considerando ad esempio ‘costi’, da cui le tasse che abbiamo pagato, anche gli ammortamenti di mutui contratti per la discarica avuti gratuitamente dallo Stato.
 
Ma torniamo ai Rifiuti Solidi Urbani. Alcuni giorni fa si è scritto che io, Meconi, facendo la differenziata da oltre 2 anni, ho ridotto i rifiuti che metto nei cassonetti del 70-80%. Ma non ho visto nessuna riduzione di tasse.
 
Si è anche scritto che, facendo come Adriano, che ha avviato la raccolta anche dei rifiuti umidi e sta creando un compost per il suo giardino, si possono addirittura portare i rifiuti a ‘0’. Come raggiunto da alcune città del Nord Europa.
 
Bene. Se i Sindaci, e i Consigli Comunali, dei nostri 7 Comuni, vogliono veramente rappresentarci, curarsi dei nostri soldi, sempre più scarsi e con fenomeni di povertà crescenti, in poche parole, se vogliono fare veramente da buoni padri di famiglia, mettano, come condizione per avere l’appalto, di raggiungere, in un arco di alcuni anni, l’obiettivo, grazie alla differenziata, di una riduzione delle tasse dei Rifiuti Solidi Urbani del 70-80%. E, in un arco di tempo medio, del suo azzeramento.
 
Si impegnino, in più, a pensare a servizi comunali veramente tali. Non lo sono, non possono esserlo, cioè non si può parlare di Comuni, o di gestioni di “beni comuni”, appunto “in comune”, gestioni di servizi comunali che portano a ‘omaggi’ ad altri Comuni. Saremmo, come detto, in pieno feudalesimo.
 
Checché si dica, dicendo il falso, i recenti “No!” in Francia e Olanda alla nuova Costituzione dell’Unione Europea, sono stati anche un “No!” a questo ritorno al feudalesimo. In questa Costituzione il mercato, e il potere dei più forti, diventano veri creatori di nuovi vassalli.
 
In questa Costituzione si codificava, infatti, la privatizzazione di tutti i beni comuni; o il passaggio al mercato, e ai privati, anche dei servizi un tempo comunali: acqua, rifiuti, trasporti, viabilità, ambiente, territorio, verde pubblico, scuole, sanità, ecc..
 
I liberi Comuni sorsero, principalmente, come ribellione e rivolta contro il feudalesimo. Possibile che abbiamo dimenticato quanti e quali “beni comuni” abbiamo ereditato dai liberi Comuni? e che nel 2005 nella nostra Italia si debba vedere un regresso di oltre 1000 anni?

02/06/2005





        
  



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