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Ugo Ascoli: “Marche, buon esempio da esportare”

| ANCONA - Delegazioni di Urugay e Argentina oggi in Regione per un confronto sulle politiche del lavoro.

 “Avete fatto bene a scegliere le Marche come unica visita ufficiale tra le regioni italiane.” Così l’assessore regionale alle Politiche del Lavoro, Ugo Ascoli , si è rivolto al Ministro del Lavoro della Repubblica di Uruguay, Eduardo Bonomi e al sottosegretario al Lavoro argentino Enrique Deibe, accogliendo oggi in Regione le due delegazioni istituzionali, giunte in Italia per confrontare interventi di sostegno all’occupazione e le esperienze di politiche attive del lavoro.

La visita nelle Marche, infatti, è stata specificatamente promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)   e “Italia Lavoro”, le strutture responsabili dei programmi governativi di cooperazione allo sviluppo “Area” per l’Argentina  e “Redel” per l’Uruguay,  come esempio in Italia di positiva attuazione delle politiche attive del lavoro e di cooperazione allo sviluppo.

“Una buona scelta venire nelle Marche - ha proseguito Ascoli- per molti motivi: i legami storici che ci legano a questi due paesi sudamericani e che intendiamo rafforzare; le bellezze naturali e il senso di ospitalità dei marchigiani;  le positive esperienze avviate nel campo delle politiche attive del lavoro.

“Quindi l’assessore ha illustrato alle delegazioni, composte anche da responsabili nazionali delle strutture per l’Impiego dei due Paesi,  la storia economica della nostra regione, segnalando il recente primato delle Marche come regione più ”artigiana” d’Italia, con un peso del 18,5% di volume di affari delle aziende artigiane ( 53 mila sul territorio) sul PIL regionale.

I  rappresentanti dei due Governi sudamericani, che condividono scelte in materia economica e di lavoro in virtù di accordi bilaterali, hanno affermato entrambi il loro interesse a rafforzare i già ottimi rapporti con le Marche e l’Italia. In particolare,  il Ministro uruguayo Bonomi ha sottolineato la necessità comune ai due Paesi di passare da un mercato del lavoro ispirato a politiche passive e assistenziali a un sistema di politiche attive che promuova e sostenga l’occupazione. “ Ma per far questo c’è bisogno – ha detto- di un generale sviluppo del sistema economico. Perciò vogliamo conoscere e trasferire nei nostri Paesi le esperienze più positive in questo campo, come quelle marchigiane.” 

Sulle politiche attive del lavoro, Ugo Ascoli ha ribadito la positività della scelta dello Stato italiano di aver trasferito alle Regioni le funzioni e le decisioni e in materia di lavoro e sostegno all’occupazione, ”ma non le risorse umane ed economiche.

” Un “federalismo all’italiana”, l’ha definito.  “Così le Regioni devono affidarsi al Fondo Sociale Europeo e il futuro sarà negativamente  condizionato se dovessero venir meno le risorse comunitarie.”

“Nelle Marche – ha proseguito Ascoli- abbiamo puntato all’orientamento e all’informazione, al collegamento tra domanda e offerta, all’inserimento lavorativo dei disabili e degli immigrati, costruendo una rete di 13 Servizi per l’Impiego che per operatività ha raggiunto standard tra i più alti di Italia.”

Nel pomeriggio di oggi le due delegazioni visiteranno il Centro per l’Impiego di Senigallia e domani quello di Ascoli Piceno. Poi saranno a Roma per un incontro con il Ministro del Lavoro, Roberto Maroni.

Marco Bellardi, dirigente del Servizio regionale Cooperazione allo sviluppo ha citato l’accordo di cooperazione con il Brasile firmato con quattro Regioni lo scorso anno, come modello che sarà presentato ala Commissione Europea per futuri accordi con i paesi dell’America Latina.

Ha inoltre ricordato i progetti di cooperazione allo sviluppo avviati dalle Marche in Argentina, dove tra pochi giorni si recherà il presidente della Regione, Gian Mario Spacca per inaugurare,  tra l’altro, ad Armstrong,  un museo dell’emigrazione marchigiana.  

23/06/2005





        
  



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