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Alla Manuli lavoratori chiedono maggiori garanzie per reparto trasferito fuori dal sito attuale

Ascoli Piceno | Andrea Quaglietti, Rsu di fabbrica del Sincobas : “attenzione su frazionamenti. mantenere unità produttiva dello stabilimento. non fare come ramo automotive.”

“Vogliamo garanzie per il futuro del reparto Oil Marine che verrà trasferito in un capannone esterno allo stabilimento, per far posto ad un nuovo reparto per la produzione di tubi spiralati. Questo progetto e gli investimenti previsti non devono rappresentare un rischio di indebolimento e ulteriore frazionamento della nostra fabbrica, con conseguenze sulle prospettive occupazionali complessive”.

E’ quanto hanno sostenuto oggi gli operai della Manuli Rubber di Ascoli convocati in assemblea dai sindacati, assemblea necessaria per illustrare i termini generali dei programmi dell’azienda per i prossimi anni.

Tra i delegati sindacali che hanno partecipato sia all’incontro con i dirigenti dell’impresa che alle assemblee con i lavoratori, c’era Andrea Quaglietti, uno delle RSU di fabbrica e coordinatore provinciale del Sincobas :” La Manuli Rubber ha promesso investimenti per oltre 16 milioni di euro, e l’assunzione di 25 unità –dice Quaglietti – e tutto ciò per realizzare un nuovo reparto all’interno del perimetro attuale dello stabilimento. Questo è positivo, ma ci lascia molto dubbiosi il fatto che contemporaneamente, l’azienda abbia deciso di far spazio alla nuova produzione di tubi spiratati, trasferendo il reparto Oil Marine (altri 30 operai) fuori dal sito, in capannoni che si trovano lontani dallo stabilimento attuale. Tale spostamento preoccupa molti, perché con esso si continua in quel frazionamento e in quella divisione dei rami aziendali, già avviata con la Manuli Automotive.

Già in Cina  in altre aree – continua Quaglietti – la Manuli ha attivato produzioni di tubi del tutto simili a quelle di Ascoli, e noi non vorremmo ritrovarci in futuro con una fabbrica locale ridotto all’osso e progressivamente smantellata o venduta a terzi, soprattutto nei rami poco redditizi. Comunque sia il Sincobas di Ascoli – aggiunge Quaglietti – vigilerà sull’evoluzione della situazione, chiedendo garanzie più certe e stringenti all’azienda già da settembre, quando si terrà un altro incontro fra le parti, e si dovrà scendere più nel merito dei progetti in cantiere.”  

 

23/06/2005





        
  



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