“Un lampo unico vivido e livido” è lo slogan dell’edizione n.11 del Festival “Leo Ferrè”. Il direttore artistico Giuseppe Gennari e il suo collaboratore Maurizio Silvestri ci spiegano il perché: “Vivido perché lucente di arte. Livido di rabbia perché purtroppo l’edizione 2005 è stata ridotta ad una sola serata a causa della mancanza di fondi. E perché ancora il nostro centro non ha una sede degna dove tutti gli interessati possano condividere la passione per la poesia in rima cantata da Leo Ferrè”.

La manifestazione ridotta del Festival non sarà da meno rispetto alle altre edizioni. Infatti la serata, presentata da Mauro Macario, avrà come ospite privilegiata Dee Dee Bridgewater, icona nera del jazz e autentica star internazionale. La cantante di origini americane, nota al grande pubblico per la sua inconfondibile voce profonda e blues, aprirà la serata del 28 giugno con un concerto ispirato al suo ultimo album J’ai deux amours, di recente album dedicato alla canzone francese del ‘900. Accompagnata da musicisti del calibro di Ira Coleman (contrabbasso), Louis Winsberg, (chitarre), Minino Garay (percussioni) e Marc Berthoumieux (accordeon, la languida e piroettante fisarmonica francese), la Bridgewater, targa Ferrè 2005, eseguirà pezzi classici della canzone francese come La vie en rose, Les feuilles mortes, Que reste-t-il de nos amours?, Et maintenant, Ne me quitte pas, Avec le temps.

Chiuderanno la serata i Têtes de Bois, gruppo guidato da Andrea Satta, che con il loro jazz cantautorale screziato da suoni elettronici, proporranno brani cover di De Andrè e Leo Ferrè tratti del loro album Pace e Male. Insomma in una sola serata ci sarà un doppio concerto che, in linea con i principi di divulgazione culturale che ispirano il Centro Léo Ferré, sarà fruibile al prezzo di euro 15.  Una curiosità dell’11^ edizione:  il manifesto è stato creato dall’artista Ugo Nespolo.
Il concerto inizierà alle ore 21.30. 

Ma alle ore 16.30, di martedì 28 giugno, nella hall dell’Hotel Calabresi, si terrà un conferenza stampa/convegno dal titolo “L’interpretazione della canzone di cant(autore)”, con la partecipazione di Dee Dee Bridgewater, Andrea Satta, Mauro Macario, il responsabile del Premio Tenco Enrico De Angelis, il traduttore Guido Armellini, i giornalisti specializzati Paolo De Bernardin e Leoncarlo Settimelli. Moderatore il direttore artistico del Festival Ferré, Giuseppe Gennari

Un po’ dispiaciuto per questo ridimensionamento del Festival anche l’Assessore alla Cultura Bruno Gabrielli. “Purtroppo non siamo riusciti a raddoppiare la disponibilità economica per il Ferrè per problemi di bilancio. Non fa piacere neppure a me disattendere le istanze richiestemi dal Centro Ferrè, al quale comunque va riconosciuto l’impegno ultradecennale sul nostro territorio”.

Parole di approvazione per l’operato del Centro vengono anche dall’Assessore Provinciale alla Cultura Olimpia Gobbi, che ha ritenuto la manifestazione “un’esperienza culturale di qualità che deriva dalla creatività dei soggetti che l’hanno pensata e realizzata in tutti questi anni!”.