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Cooperative sociali: adeguare contratti comunali per non mettere a rischio welfare locale.

| ANCONA - Confcooperative, Legacoop, Agci chiedono al Comune di Ancona l’adeguamento al nuovo contratto collettivo di lavoro che interessa 500 lavoratori.

 Adeguare i corrispettivi previsti dai contratti che l’Amministrazione comunale ha stipulato con le cooperative sociali per non mettere a rischio il sistema del welfare locale. E’ questa la richiesta avanzata al comune di Ancona, sin dall’ottobre dello scorso anno, dalle cooperative sociali del capoluogo che aderiscono a Confcooperative, Legacoop, Agci, e che gestiscono importanti servizi sociali della città, occupando oltre 500 lavoratori.

A maggio del 2004, infatti, è stato firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore che, a regime, ha determinato un incremento medio di circa il 12% delle retribuzioni e, conseguentemente, dei costi sostenuti dalle cooperative sociali. Da questa situazione nasce la richiesta al Comune di rivedere le tariffe dei contratti in corso di esecuzione per la gestione dei servizi sociali adeguandole  sulla base dei costi determinati dal nuovo contratto nazionale di lavoro.

 “L’applicazione del nuovo contratto – spiegano le centrali cooperative Agci, Confcooperative, Legacoop – sta mettendo a dura prova l’intero sistema della cooperazione sociale. Le principali difficoltà derivano dal fatto che, a fronte di un notevole incremento dei costi sostenuti per i propri soci e dipendenti, non corrisponde un incremento delle entrate, per la gran parte legate a convenzioni e contratti con le pubbliche amministrazioni per l’erogazione dei servizi socio-sanitari ed educativi, che si basano su di un costo del lavoro sensibilmente inferiore rispetto a quello attuale e che pertanto devono essere adeguate, tenuto conto del fatto che il lavoro rappresenta una voce di costo non comprimibile.”

“Abbiamo avviato un confronto anche con il Comune di Ancona su questo tema - spiegano ancora le Centrali cooperative – perché pensiamo che sia necessario trovare una soluzione ad un problema che, se non sarà affrontato rapidamente, rischia di mettere in crisi il sistema delle cooperative sociali con conseguenze molto negative per la qualità dei nostri servizi sociali e per le prospettive occupazionali di migliaia di lavoratori.” 

29/06/2005





        
  



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