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Dritti al nucleo. La fisica tra guerra e pace

| PESARO - A sessant'anni dalla bomba di Hiroshima, quale rapporto fra scienziati, armamenti e società? Giornalisti, fisici e storici della scienza a confronto in una tavola rotonda al science center di Saltara

 
“Non dimenticate di dire che io sono un pacifista convinto, che crede che il mondo ne abbia abbastanza della guerra”. Così, Albert Einstein si raccomandava a un giornalista durante un'intervista, nel 1921. Ma il mondo, al tempo, non aveva idea di quanto sarebbe accaduto negli anni a seguire.
 
Un conflitto bellico di proporzioni mondiali che si concluderà con i tragici bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. Le conseguenze catastrofiche di quei giorni di 60 anni fa non sono bastate però a evitare la proliferazione di armi e di conflitti, fino ai nostri giorni. Quali sono state le responsabilità degli scienziati nello sviluppo della ricerca sul nucleare? Cosa ha fatto la scienza per contrastare la corsa agli armamenti? Oggi, gli scienziati possono contribuire a realizzare, come sognava Einstein, un mondo senza armi? 
 
Su queste e altre domande si interrogano in un incontro-dibattito aperto al pubblico Pietro Greco, giornalista scientifico, Ilenia Picardi, fisico e co-autore insieme a Greco del volume in pubblicazione “Dopo Hiroshima. La fisica riconosce il peccato” (Nuova Iniziativa editoriale Spa, 2005) e Tito Tonietti, professore di Storia della scienza al corso di laurea “Scienze per la Pace” dell'Università di Pisa.          
 
Il dibattito sarà l'occasione per celebrare l'anno mondiale della Fisica, voluto dall'Unesco per in occasione del centenario dell’annus mirabilis di Albert Einstein, che nel 1905 pubblicò la teoria della relatività ristretta, l’ipotesi del quanto di luce e l'ipotesi del moto browniano; il 60° anniversario del lancio della bomba atomica; i 50 anni dalla costituzione del movimento internazionale degli scienziati per la pace, il Pugwash, attivo, dal 1955 a oggi per l'abolizione delle armi nucleari.
 
Un'occasione da non perdere per riflettere sul significato e sulle implicazioni odierne del complesso rapporto che, nel corso del XX secolo, si è venuto creando tra scienza e società.  Con questa iniziativa il Museo del Balì vuole presentare ai suoi visitatori la mostra itinerante “I Microscopi della Fisica”, allestita dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e aperta dal 2 luglio fino al 28 agosto 2005. Barbara Gallavotti, la responsabile della mostra, parteciperà alla conferenza con un intervento  dal titolo “100 anni dalla relatività. La sfida di raccontare la fisica”. 

29/06/2005





        
  



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