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Il dibattito sulle infrastrutture determinerà gli assetti della rete viaria di tutto il territorio

Ascoli Piceno | Gionni: “non si può dire terza corsia sino a Civitanova o Pedaso… poi si vedrà!”

di *Avvocato Mauro Gionni

 
 
Il dibattito sulle infrastrutture, ed in particolare sul futuro della A 14  e del suo arretramento, determinerà gli assetti della rete viaria  per il tutto territorio piceno per molti anni a venire. Già ampie discussioni vi sono state all'interno del nostro partito. Anche il programma della Amm.Prov. contiene il frutto di quella discussione,nella comune elaborazione delle forze che vi hanno contribuito.
 
Oggi, fra le due nuove realtà provinciali , dobbiamo comunque creare condizioni  di comunicazione e di sviluppo che migliorino alcune delle cause della divisione che purtroppo si è consumata.
 
Non si può ragionevolmente opporsi all’ allargamento delle corsie della A 14, sino ove questo apparirà possibile, ma non si può neppure non decidere , sin da ora, quale sarà il futuro viario della parte restante del territorio. In altre parole, non si può dire terza corsia sino a Civitanova o Pedaso… poi si vedrà! La decisione, quantomeno questa , va presa ora. Diversamente crescerebbe ancor di più il nostro isolamento a causa dello strozzamento  nel punto terminale  della terza corsia.
 
E' rischioso fossilizzarsi sull'aspetto tecnico, cioè discutere da dove questo arretramento sarebbe  possibile. Al riguardo, peraltro, ci sono già due studi di fattibilità che lo ipotizzano realizzabile ,sia da Civitanova che da Pedaso. Al di là delle migliori risposte tecniche, è necessario che questa occasione di confronto porti  alla decisione : arretramento si o no.  Su questo non crediamo debbano esserci grossi dubbi per la prima soluzione.
 
Innanzitutto per le città della costa, già costrette in un esiguo spazio, con problemi di sviluppo  residenziale, commerciale e industriale.  A tacere poi dell'inquinamento da traffico e della grave situazione della statale 16 , nei tratti di attraversamento dei centri urbani. Tutti questi problemi non sarebbero minimamente risolti da una eventuale terza corsia della A14 nel tratto Pedaso-S.Benedetto. Occorrerebbe comunque costruire superstrade e complanari, con ulteriore impatto ambientale. Altre opere che comporterebbero il definitivo consumo dell'ormai esausto spazio litoraneo.
 
Pensate poi cosa sarebbe una autostrada che per molti anni dovesse vedere lavori complessi (se realizzabili!) con transito su una corsia unica. Né appare convincente la preoccupazione dell’ impatto ambientale dell'arretramento. Intanto perché quello sulla costa non sarebbe meno rilevante di una superstrada a 4 corsie all'interno, comunque da realizzare , anche secondo l’opinione di chi sostiene la terza corsia.
 
L'arretramento non può costare  meno delle tre corsie,delle tangenziali,delle complanari e della superstrada interna.Neppure i tempi di realizzazione  sembrano assai maggiori di tutte le altre opere. Da ultimo, non certo per importanza, un adeguato arretramento determinerebbe un riequilibrio del territorio collinare e pedemontano del sud, il collegamento tra Ascoli e Fermo, il raccordo diretto con la A24, con Teramo, con l'Abruzzo,con il Lazio e con Roma.
 
Su tali argomenti occorre senso di responsabilità di tutta la classe dirigente, con decisioni nelle sedi istituzionali proprie, con il contributo di tutti, partiti, associazioni e cittadini . Si tratta di concertare l'intervento dello Stato e di tutti gli enti territoriali, dalla Regione  alla Provincia, dai Comuni capoluogo fino a quelli più piccoli. E' in  gioco il futuro di tutti, senza distinzioni politiche, di una ampia comunità già alle prese con gravi problemi che non consentono sottovalutazioni di decisioni così determinanti.
 
Nelle realtà circostanti molto è stato deciso, fatto e programmato, sia con infrastrutture di collegamento est-ovest che con nuove tratte ferroviarie. In pratica si configura un nuovo scenario che vede escluso il tratto più meridionale della regione. Non possiamo restare indietro.
 
*Coordinatore Segreteria Prov.le  Democratici di Sinistra

03/06/2005





        
  



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