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Progetto Chernobyl: anche quest’anno Ancona dà prova di essere città ospitale

| ANCONA - I bambini bielorussi saranno nella dorica per un mese

Per il 9° anno consecutivo, Ancona ha dato il benvenuto a 18 bambini bielorussi, arrivati il 3 giugno dalle zone contaminate di Chernobyl, grazie all’omonimo progetto di Legambiente Solidarietà, un’esperienza nazionale di ospitalità collettiva, promossa localmente anche quest’anno dal Circolo Legambiente Il Pungitopo con l’importante sostegno dell’Amministrazione Comunale di Ancona.

Arrivati nella dorica venerdì scorso,  i piccoli bielorussi trascorreranno in città un mese sereno presso 18 famiglie anconetane, alcune delle quali vivranno per la prima volta l’esperienza dell’ospitalità,  un momento molto coinvolgente che fa della comunità anconetana un luogo accogliente, solidale e attento alle esigenze dei più piccoli da qualunque parte del mondo essi provengano.

Per questi bimbi infatti, vittime loro malgrado di un disastro ambientale ormai lontano nel tempo, ma ancora vivo nei dannosi effetti che continua a produrre, è scientificamente provato che un mese di permanenza al di fuori dei luoghi contaminati permette al fisico di abbattere fino al 50% dei radionucleidi assorbiti, aumentandone così anche le difese immunitarie.

Questo mese di permanenza dunque, riserverà loro una full immersion di sole e mare
 –frequenteranno infatti  il campo marino a Palombina-, escursioni, gite e feste, ma senza dimenticare il consueto check up medico.

 Durante il soggiorno infatti, verrà esperito anche il protocollo sanitario presso l’INRCA e le visite odontoiatriche presso la Dental House di Torrette.

A 19 anni dal disastro, l’emergenza ambientale in quei luoghi é tutt’altro che scemata e il “risanamento”(come viene chiamato dalla legge bielorussa) dei bambini che tuttora vivono mangiano e bevono in zone contaminate ha sempre un grande valore.

Lo ha ancora di più in questo particolare momento storico, in cui il dibattito sul futuro della pianificazione energetica italiana, vede il preoccupante riprendere forza di un’“ondata nuclearista”.

Esperti di fisica e alcuni esponenti del Governo hanno rilanciato i presunti vantaggi del ritorno al nucleare, apparentemente dimenticando: i rischi e la pericolosità, mai del tutto assenti, legati al funzionamento di questi impianti e i costi elevatissimi, sia dal punto di vista economico che soprattutto ambientale degli stessi (resta irrisolto il problema dello smaltimento scorie).

Ben più lungimirante sarebbe invece, come sostiene da anni Legambiente, puntare con forza ed investire sul risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabili.

06/06/2005





        
  



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