L’esito positivo del giudizio di primo grado rende giustizia su una vicenda originata dalle “schermaglie verbali nel dibattito consigliare” ove l’ex assessore ai servizi sociali Gianfranco Vastaroli dichiarò, relativamente all’evento estivo di Villa in Villa, che “il consigliere Diana Fioretti aveva portato via il dischetto con i nomi … degli interessati che … il Comune normalmente inviava…”.

Frase non gradita alla Fioretti tanto da sfociare in esposto-querela ove il Vastaroli ne uscì con assoluzione piena dal capo di imputazione.

 

Vastaroli chiese al Comune il rimborso delle spese legali sostenute per affrontare la difesa penale adducendo che l’ente avrebbe dovuto farsene carico.

 

Il Comune, tramite l’ufficio legale, negò la pretesa precisando che le conseguenze, civili o penali, derivanti dalle esternazioni rese dai politici (regola valida anche per i dipendenti) in occasione e non in esecuzione del mandato istituzionale non potevano esser ritenute a carico del bilancio comunale e quindi della collettività.

 

Da qui la causa civile contro il Comune intentata nel 2001 dal Vastaroli per il rimborso delle spese legali e ,diversamente da quanto euforicamente anticipato da Vastaroli sui quotidiani locali del 29.4.2005 “Le posizioni della Giunta comunale non ne escono sconfitte”

 

L’interessante sentenza, emessa dal Tribunale di Fermo (n.409 del 25.05.2005), affronta il delicato argomento sui comportamenti della classe politica in occasione del mandato istituzionale.

 

In altri termini, sino a che punto le esternazioni ed i comportamenti degli amministratori della cosa pubblica possono essere attribuiti all’ente che rappresentano e quindi ricadere sul bilancio della pubblica amministrazione?

 

L’amministrazione, fedele a detto principio, incaricò l’ufficio legale nella persona dell’avvocato Carlo Popolizio per resistere.

 

Il Tribunale di Fermo ritenendo fondate le motivazioni del Comune ha rigettato la richiesta di rimborso del Vastaroli.

 

Sono certo, ora, che l’ex assessore Vastaroli troverà il modo, come suo stile, per riconoscere la fondatezza della posizione dell’Amministrazione, peraltro sempre sostenuta da motivate ed oggettive valutazioni.

 

*sindaco di Porto San Giorgio