Il coordinatore della Margherita si dimette dopo appena due mesi.
Montegiorgio | Le ragioni che hanno spinto Gastone Bellabarba alle dimissioni sono diverse, ma è soprattutto la vita politica di Montegiorgio alla base della sua decisione.
di Alessio Carassai
Il coordinatore politico della Margherita Gastone Bellebarba annuncia ad appena due mesi dall'incarico le sue dimissioni che vanno interpretate all'interno del clima politico amministrativo che ha conosciuto in questo periodo a Montegiorgio.
"Dopo la prima riunione interpartitica - ha dichiarato Gastone Bellabarba - incentrata sui problemi della sanità, mi sono trovato a dover prendere atto delle decisioni concordate dal Sindaco, dal capogruppo di maggioranza e dal capogruppo di minoranza. Il motivo è semplice. Si afferma che si tratta di una convergenza sul metodo in modo da incontrare l'assessore alla sanità regionale al prossimo Consiglio comunale aperto del 21 luglio (quando il reparto di medicina è stato già chiuso per ferie), con idee propositive condivisibili. Quale progettualità per l'ospedale di Montegiorgio? Nel frattempo che l'amministrazione informi la popolazione ed i sindaci della media valle del Tenna, la protesta spontanea incalza e le forze del centrosinistra dove sono? Si dice che lavorano! Io in sede d'interpartitica ho sostenuto di convocare due Consigli comunali (come in accordo con le maggiori forze politiche locali presenti), uno per ribadire il contenuto del documento del centrosinistra del 7 ottobre del 2004, sottoscritto dai segretari provinciali e da numerosi sindaci del fermano e per delegare il Sindaco Achilli a sporgere denuncia contro la sospensione di pubblico servizio sopratutto nel periodo estivo dove maggiori sono i disagi della popolazione non solo anziana. L'altro Consiglio compatibilmente con la presenza dell'assessore regionale alla sanità per discutere della situazione fermana e avere assicurazioni sul destino dell'ospedale di Montegiorgio. Riguardo al partito della Margherita, i problemi amministrativi sono stati da me conosciuti per la maggior parte attraverso altre fonti. Quindi ho potuto constatare uno scarso metodo d'interazione politico amministrativa nel partito e tra il partito a l'amministrazione. In tale situazione nasce ovvia la domanada: che cosa c'è da coordinare, se ciascuno degli attori agisce per proprio conto sanza un minimo di collaborazione? Può essere questo il senso di una democrazia matura che coinvolge strettamente i tre livelli: cittadini, partiti e istituzioni? Spero che il mio successore riesca dove io, per ragioni oggettive, non sono riuscito. Potrebbe essere questo un nuovo punto di partenza per rafforzare la dialettica politica e democratica in vista delle prossime scadenze, in modo da coniugare valori, democrazia e sviluppo come modulo intorno a cui aggregare una nuova classe politica dirigente a Montegiorgio guardando alle elzioni comunali del 2008 e provinciali di Fermo nel 2009".
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11/07/2005
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