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Le piccole aziende sfidano la crisi e investono.

Ascoli Piceno | Questi i risultati di un’indagine, dal quale emerge che tra gli imprenditori sta aumentando la fiducia e, dunque, la propensione agli investimenti e alle assunzioni.

di Stefania Mistichelli

Aumenta la fiducia tra gli imprenditori delle piccole imprese del nostro territorio.

Lo hanno annunciato stamattina nel corso della conferenza stampa presso la Sala Giunta della Camera di Commercio Algeo Marcozzi, il Presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Maria Désirée Basili, direttrice del CNA e Massimo Capriotti, direttore della Cooperativa Artigiana Picena di Garanzia.

“Il modello marchigiano ha avuto la funzione di locomotiva quando l’economia italiana tirava – esordisce la dott.ssa Basili – ora continua ad avere un ruolo importante, fungendo quasi da diga. I dati sono positivi e ci inducono a prevedere una ripresa”.

È questa infatti la tendenza indicata dal Rapporto Artigiancassa e dalla conseguente rielaborazione effettuata dal Cna di Ascoli Piceno; nel primo trimestre di quest’anno il numero dei finanziamenti agevolati dalle aziende del Piceno sono stati complessivamente 67 per un importo complessivo di 3,3 milioni di euro e gli investimenti realizzati sono stati pari a 2,8 milioni di euro. Tali investimenti, in crescita rispetto al periodo precedente, sono ad alto contenuto tecnologico e finalizzati all’incremento dei servizi.

“È di questi giorni – continua la direttrice del CNA – la citazione degli imprenditori giapponesi «Superato il concetto di eccellenza, ora importante è l’unicità». Nel nostro territorio è perseguibile questo obiettivo e non dobbiamo lasciare che questi primi germogli di crescita avvizziscano per mancanza di informazioni e di strumenti finanziari. Per questo come Associazione abbiamo organizzato dei seminari formativi andando a proporli nel territorio dove le aziende operano ed investono, in particolare a Castel di Lama, a Montefiore, a Montappone e ad Amandola, per permettere a tutti di poterli frequentare. L’affluenza è stata massiccia, e anche chi non ha potuto assicurare la sua presenza, viene da noi a chiedere informazioni sui contenuti degli incontri”.

Il dottor Massimo Capriotti è entrato più nel tecnico dell’elaborazione dei dati dell’Artigiancassa, sottolineando che a seguito degli investimenti effettuati delle imprese ci sono state positive ripercussioni sui livelli occupazionali: 24 le nuove assunzioni nelle piccole e micro imprese del territorio nel periodo di riferimento. Inoltre la propensione degli imprenditori ad assumere nel prossimo trimestre è pari al 9,3%. “Tali dati vanno inseriti in un contesto più ampio – continua Capriotti – infatti nell’ambito nazionale le Marche risultano essere la regione a più alta incidenza del credito destinato alle imprese artigiane sul totale dei crediti bancari delle imprese”. Dal “Rapporto sul credito e sulla ricchezza finanziaria delle imprese artigiane – Edizione 2004” realizzato da Artigiancassa si evince infatti che le Marche, con la percentuale del 11,1%, occupano la prima posizione seguite da Trentino Alto Adige e Umbria, mentre su base provinciale Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino sono tra le prime otto province nella graduatoria guidata da Macerata e Sondrio.

La produttività si mantiene su alti livelli, con dei picchi del 95-6%, mentre un altro dato confortante è che tra le imprese artigiane c’è la minor incidenza di lavoro sommerso; al contrario il lavoro è regolare, perché tali imprese, proprio per la loro natura, necessitano di una manodopera qualificata e il più possibile affidabile.

I settori che sembrano attualmente avere la meglio sugli altri sono quelli che hanno fatto le giuste scelte strategiche e in particolare quello dell’elettromanica e quello della cura alla persona.

Algeo Marcozzi ha concluso quindi che il “modello di sviluppo marchigiano non è in crisi, anzi è da prendere ad esempio nel mondo. Non è dalle quattro cinque grandi imprese del nostro territorio che arriverà lo sviluppo, ma dalle piccole imprese e dall’artigianato che fanno investimenti d’eccellenza per raggiungere l’unicità dei loro prodotti. È auspicabile superare il concetto di distretto industriale chiuso – continua Marcozzi – e trasformarlo, al contrario,  in un punto di riferimento a livello mondiale”.

20/07/2005





        
  



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Da sinistra a destra: Massimo Capriotti, M.Désirée Basili, Enio Gibellieri e Algeo Marcozzi

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