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| STRASBURGO - Sbarbati, cancellarlo non serve se non c’è integrazione sociale

Nel suo intervento all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo il segretario dei Repubblicani Europei, eurodeputato dell’ALDE, ha richiamato il Governo Italiano ad impegnarsi seriamente per rispetto degli accordi assunti nel G8 di Gleneagles che prevedono, per l’Italia, di elevare la quota allo 0,7% del PIL delle risorse da destinare alla cooperazione con i Paesi emergenti oltre alla cancellazione del debito. Luciana Sbarbati nel richiamarsi a Giuseppe Mazzini dichiara :

”I vostri primi doveri, primi non per tempo ma per importanza e perché senza intendere quelli non potete compiere se non imperfettamente gli altri, sono verso l’umanità, scriveva Giuseppe Mazzini ne  “I doveri dell’uomo”.

Partendo da questa affermazione, di grande attualità, esprimo a nome del Movimento Repubblicani Europei e del gruppo ALDE solidarietà a quei paesi per i quali abbiamo immaginato finora di poter elargire elemosina e fondi a vario titolo senza preoccuparci del loro reale sviluppo e dello sradicamento della povertà.
 
La cancellazione del debito di questi paesi è una priorità che, assieme agli aiuti allo sviluppo, la comunità internazionale dovrà assicurare congiuntamente ai necessari ed urgenti interventi sanitari per debellare il propagarsi di epidemie come l’HIV. Ma tutto ciò non sarà utile se non si costruiranno, tramite accordi di associazione con i governi di questi paesi, programmi concreti per la promozione dell’istruzione e della formazione che servano a metterli nelle condizioni di integrarsi ai sistemi sociali, economici e politici più complessi;  a scegliere forme di governo democratiche, ad avere un futuro.
 
La globalizzazione - prosegue la Sbarbati – non  può essere solo un fenomeno di cui si parla con le teorie più disparate. La classe politica deve governare i processi della globalizzazione con scelte ineludibili a favore dei paesi in via di sviluppo il che equivale a garantire loro acqua, energia, cibo, salute, libertà e istruzione.”

Luciana Sbarbati nel suo discorso pone anche l’accento sulla definizione, da parte del Governo Italiano di una nuova e più attuale legge per la cooperazione allo sviluppo che risponda alle mutate esigenze delle popolazioni cd. emergenti, oltre allo sviluppo di azioni concrete per la promozione di un commercio più equo e, conclude la Sbarbati “si chiede l’impegno concreto del Governo Italiano affinché sia in Europa che nelle sedi internazionali, agisca per restituire potere alle Nazioni Unite”.

07/07/2005





        
  



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