Un ingente quantitativo di cocaina, anche conosciuta come "polvere d'angelo", si parla din ben 150 chilogrammi, giunti dal Messico in aereo fino a Fiumicino, sarebbero poi stati "parcheggiati" in un deposito temporaneo, in provincia di Teramo, in Abruzzo.

Da lì, sono poi stati dirottati verso i centri di raffinamento già attrezzati e pronti per riceverli in tre diverse regioni "strategiche" per la loro collocazione sulla costa e quindi ad un mercato affollatissimo vista la stagione estiva, ovvero; Emilia Romagna, Marche, Puglia. Il "colpo" messo a segno dalle forze dell'ordine è stato reso possibile grazie alla collaborazione incrociata di tre diversi organismi.

Ovvero, dal Goa del Nucleo regionale di Polizia Tributaria del Lazio, in stretta collaborazione con i colleghi dell'aeroporto di Fiumicino e quindi del Comando della Guardia di Finanza di Teramo. La cocaina era imballata in parabordi usati da navi transoceaniche, dentro scatole d'acciaio.

Il sequestro è avvenuto nel territorio di Campli (Teramo). Fermati due persone, entrambe teramane, ritenute fino ad oggi assolutamente insospettabili. Difatti si tratta di un un dipendente della Provincia di Teramo ed un impiegato. Il tutto era partito da una inchiesta su traffico internazionale di droga avviata dalla magistratura del Lazio.