Vietato annegare nellora di pranzo.
San Benedetto del Tronto | Cronaca di una giornata al mare redatta da un nostro lettore.
di Ubaldo Bocci
Non si parla daltro in spiaggia, la tragica morte del ragazzo di Porto dAscoli ci ha sconvolto tutti. Cè chi parla di tragedia annunciata, chi evidenzia i casi di annegamento in questa stagione e chi di semplice fatalità. Anche io ed il mio amico Nando, non possiamo fare a meno di parlarne e mentre camminiamo sul bagnasciuga, notiamo una eccezionale somiglianza di un bagnino con un nostro amico, incuriositi, otteniamo la conferma diretta che si tratta del figlio.
Ma tu sei il bagnino che qualche giorno fa, è arrivato prima di me a soccorrere il signore in difficoltà vicino agli scogli?
Si! Sono io! E quando lo ho raccontato a mio padre, mi ha giustamente rimproverato per essere intervenuto a nuoto e non con il pattino. A dire la verità, quel giorno un pattino di salvataggio era intervenuto, ma era arrivato non si sa come e vi lascio immaginare in quanto tempo, in quanto aveva un solo remo disponibile in quanto lasta che sorregge lo scalmo era staccata dallo scafo, facciamo pochi metri ed il pattino di salvataggio è ancora li nelle stesse condizioni. -
Toglici una curiosità, ma nellora di pranzo, come viene effettuato il servizio di assistenza ai bagnanti? -Per quello che mi riguarda, io debbo coprire tre concessioni balneari, e nellora di pranzo, mi alterno con il mio collega, per cui debbo coprire anche le sue quattro concessioni. Ci guardiamo intorno per capire meglio la distanza e posso assicurare che è praticamente impossibile vedere eventuali bagnanti in difficoltà su tutte e sette le concessioni. (Sul rispetto dei 280 Mt previsti dallordinanza 14-2005 della Capitaneria di Porto ci rimangono comunque dei dubbi.)
-Ma voi, non siete obbligati a stare in acqua con il pattino in certe ore? -
No! Andiamo in acqua a nostra discrezione. In realtà, noi credevamo il contrario,( un tempo era cosi) ma evidentemente qualcuno ha stabilito che stare in acqua nelle ore di punta, non era necessario. Entriamo in acqua per cercare di vedere una tratta più lontano possibile, ma non vediamo nessun bagnino in acqua con il pattino e nessun bagnino sulle torrette, ( Art. 8 Comma 3 Ord. 14/2005) eppure erano le 11.30 circa.
Più tardi arriva in spiaggia il mio amico dormiglione Stefano. -
Scusa, ma si può fare il bagno? -
Perchè? Rispondo. -
Guarda le bandiere che si vedono da qui! Dal nostro punto di osservazione vedevamo.Bandiera bianca sul nostro chalet. A nord uno chalet con bandiera rossa e gialla su quello vicino con bandiera rossa. A sud lo chalet confinante, si era sbizzarrito, mettendo tutte e tre le bandiere, rossa, gialla e bianca. Non potevo credere ai miei occhi, cosi ho preso la mia macchina fotografica ed ho immortalato il momento, per la cronaca il mare era calmo. Stefano, mi racconta di aver preso parte alle ricerche del ragazzo il giorno prima, con un pattino di salvataggio ma che non riusciva a remare, in quanto il remo usciva sempre dallo scalmo.
E si lo so, lo abbiamo visto io e Nando questa mattina che ha ancora lasta staccata. Macchè! Io parlo dellaltro pattino sullaltro chalet. Mi riarmo della mia macchina fotografica ed andiamo. In effetti era impossibile remare con quel pattino, dove gli scalmi avevano un ingresso del remo più largo di almeno due centimetri, un remo era più corto e laltro completamente spaccato nella parte terminale. Qualcuno, evidenzia la burocrazia della Capitaneria di Porto, che multa un bagnino con 3.000 euro per essere arrivato in servizio con pochi minuti di ritardo e non guarda a queste cose.
Non sta certo a noi, indagare sulle cause dellaccaduto ne sta a noi stabilire se con un servizio di assistenza balneare più efficiente, questa tragedia si poteva evitare. Intanto, rendiamolo efficiente al massimo, almeno eviteremo di avere questi dubbi.
Ma tu sei il bagnino che qualche giorno fa, è arrivato prima di me a soccorrere il signore in difficoltà vicino agli scogli?
Si! Sono io! E quando lo ho raccontato a mio padre, mi ha giustamente rimproverato per essere intervenuto a nuoto e non con il pattino. A dire la verità, quel giorno un pattino di salvataggio era intervenuto, ma era arrivato non si sa come e vi lascio immaginare in quanto tempo, in quanto aveva un solo remo disponibile in quanto lasta che sorregge lo scalmo era staccata dallo scafo, facciamo pochi metri ed il pattino di salvataggio è ancora li nelle stesse condizioni. -
Toglici una curiosità, ma nellora di pranzo, come viene effettuato il servizio di assistenza ai bagnanti? -Per quello che mi riguarda, io debbo coprire tre concessioni balneari, e nellora di pranzo, mi alterno con il mio collega, per cui debbo coprire anche le sue quattro concessioni. Ci guardiamo intorno per capire meglio la distanza e posso assicurare che è praticamente impossibile vedere eventuali bagnanti in difficoltà su tutte e sette le concessioni. (Sul rispetto dei 280 Mt previsti dallordinanza 14-2005 della Capitaneria di Porto ci rimangono comunque dei dubbi.)
-Ma voi, non siete obbligati a stare in acqua con il pattino in certe ore? -
No! Andiamo in acqua a nostra discrezione. In realtà, noi credevamo il contrario,( un tempo era cosi) ma evidentemente qualcuno ha stabilito che stare in acqua nelle ore di punta, non era necessario. Entriamo in acqua per cercare di vedere una tratta più lontano possibile, ma non vediamo nessun bagnino in acqua con il pattino e nessun bagnino sulle torrette, ( Art. 8 Comma 3 Ord. 14/2005) eppure erano le 11.30 circa.
Più tardi arriva in spiaggia il mio amico dormiglione Stefano. -
Scusa, ma si può fare il bagno? -
Perchè? Rispondo. -
Guarda le bandiere che si vedono da qui! Dal nostro punto di osservazione vedevamo.Bandiera bianca sul nostro chalet. A nord uno chalet con bandiera rossa e gialla su quello vicino con bandiera rossa. A sud lo chalet confinante, si era sbizzarrito, mettendo tutte e tre le bandiere, rossa, gialla e bianca. Non potevo credere ai miei occhi, cosi ho preso la mia macchina fotografica ed ho immortalato il momento, per la cronaca il mare era calmo. Stefano, mi racconta di aver preso parte alle ricerche del ragazzo il giorno prima, con un pattino di salvataggio ma che non riusciva a remare, in quanto il remo usciva sempre dallo scalmo.
E si lo so, lo abbiamo visto io e Nando questa mattina che ha ancora lasta staccata. Macchè! Io parlo dellaltro pattino sullaltro chalet. Mi riarmo della mia macchina fotografica ed andiamo. In effetti era impossibile remare con quel pattino, dove gli scalmi avevano un ingresso del remo più largo di almeno due centimetri, un remo era più corto e laltro completamente spaccato nella parte terminale. Qualcuno, evidenzia la burocrazia della Capitaneria di Porto, che multa un bagnino con 3.000 euro per essere arrivato in servizio con pochi minuti di ritardo e non guarda a queste cose.
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16/08/2005
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