Non sono mai abbastanza le precauzioni da prendere quando si va a fare il bagno in spiaggia. Un gesto così abitudinario e scontato, ripetuto per milioni e milioni di volte su tutte le spiagge del mondo nasconde, tuttavia, delle potenzialità fatali e tragiche come l'ultimo triste episodio che ha visto protagonista la giovane vita persa del ragazzo quattordicenne di recente annegato sul litorale cittadino.

Un nostro lettore, sotto la forma insolita del colloquio, ha avanzato delle perplessità sul rispetto di certe norme e sull'efficacia di certi interventi. Per cui. per saperne un po' di più, ci siamo rivolti ad un esperto del settore ovvero il Presidente della Cooperativa dei Bagnini di Salvataggio a Mare, Luca Buttafoco.
“Raccomandiamo sempre a tutti di non fare mai il bagno se non si è in condizioni psico-fisiche ottimali. Inoltre è strettamente consigliabile fare sempre il bagno in compagnia di qualcuno o, quanto meno, di avvisare il bagnino di salvataggio che si va in acqua. Specie se si ha intenzione di fare una nuotata al largo, se non ci sente proprio al top, o si raggiungono gli scogli o quant'altro.”

“Il bagnino - fa notare Buttafoco - è sempre in spiaggia dalla mattina alle nove e mezza fino alla sera alle diciotto e trenta. Lo si può facilmente riconoscere in quanto, per ordinanza, deve vestire una maglietta rossa con scritta “salvataggio”. Di solito si muove tra la torretta, la spiaggia o l'acqua stessa. ”

Altra osservazione fatta rilevare dal Buttafoco è quella riguardante le regole per una corretta balneazione che sono esposte ben in vista su tutti gli chalet del litorale. Secondo il Presidente della Cooperativa tutti possiamo trovarci in difficoltà. Dal provetto nuotatore al vecchio lupo di mare. Basta una buca, l'essere rimasti esposti troppo a lungo al sole, l'aver mangiato un solo boccone. Come in altre attività turistiche come l'alpinismo, anche il più esperto può trovarsi in difficoltà. Occorre, il più delle volte, non rimanere soli.

Sull'ultima tragica vicenda Buttafoco si rammarica di non aver potuto fare di più nonostante che molti bagnini abbiano partecipato alle ricerche durate per più di cinque ore. Il fatto che non si sia riusciti a ritrovare il corpo se non dopo un così lungo tempo potrebbe in parte dipendere dal fatto che l'acqua, in quel posto ed in quelle condizioni era molto torbida, riducendo di molto la visibilità sott'acqua. Quindi il Presidente della Cooperativa aggiunge

“I nostri bagnini sono addestrati e perfezionati per intervenire in qualsiasi condizioni marine. Sanno molto bene quando intervenire e dove. Ed il comma in questione accennato dal lettore enuncia che si pone a discrezione del bagnino quando essere di torretta , quando, di ronda e quando in acqua. Apprezziamo e accettiamo il pensiero del Sig. Bocci ma riteniamo che, al momento attuale, da parte nostra, abbiamo i mezzi e gli uomini per fornire una assistenza la più qualificata e rapida possibile. E non bisogna dimenticare, vicino a queste tragiche fatalità, anche i molti interventi di successo di cui i nostri ragazzi si sono resi protagonisti. Anche se, giustamente, non si può e non si deve fare del protagonismo in casi del genere, avendo compiuto solo e soltanto il nostro dovere.”