E' un bilancio decisamente positivo quello che stila il presidente dell'Ente Contesa del Secchio, Antonio Gramigna, in merito all'edizione numero cinquantatre della rievocazione storica più antica delle Marche.

Bilancio positivo testimoniato dal gradimento manifestato dal numeroso pubblico presente sia per seguire il corteggio per le vie del centro storico che durante il gioco del pozzo al campo sportivo Mandozzi.

"Ritengo che le novità introdotte, sia per il corteggio che per il gioco, abbiano colpito nel segno - commenta Gramigna - e in particolare credo che le nuove regole in merito all'arbitraggio abbiano portato i loro frutti. Certo, c'è sempre qualche cosa da mettere a punto e migliorare, ma ritengo che si sia lungo la strada giusta". Gli arbitri che hanno controllato, dal campo, la regolarità del gioco hanno frenato gli impeti delle squadre in gara ma hanno fornito un apporto importante all'arbitro appollaiato sulla sua tradizionale torretta.

"Anche l'introduzione della dama della Contesa, figura introdotta dopo tanto tempo, credo che abbia portato un tocco in più se si pensa al corteggio - aggiunge - ed abbiamo anche rivisto alcuni abiti".

Resta però un neo legato alla presenza-non presenza della delegazione foranea di Santa Croce.

Una delegazione che non ha sfilato nella sua veste abituale ma che, dopo essere stata assente in tutte le altre manifestazioni collegate con la Contesa del Secchio, ha sfilato ospitata dalla Contrada San Martino.

"Ci tengo a ribadire che la manifestazione è di tutti, del centro così come delle frazioni - ha aggiunto Gramigna facendo appello all'unità di tutto il territorio, peraltro lanciato dal microfono del campo prima del gioco - e nessuno è stato cacciato o allontanato. Certo è che abbiamo dovuto prendere posizione in merito a quanto accaduto ma questo non vuol dire che le porte non siano aperte".

L'invito alla delegazione Santa Croce di tornare a far parte a pieno titolo della Contesa del Secchio è chiaro come il sole e si attendono riscontri.