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La filiera del tempo libero: un piano a sostegno dell’economia locale

Ascoli Piceno | Calvaresi: “Inutile sostenere che i turisti aumentano continuamente: Ascoli, per il momento, è una città che accoglie solo sparuti gruppi di visitatori e offre pochissimo durante l’anno per la copertura del tempo libero”

di Cav. Uff. Benito Calvaresi

Non voglio soffermarmi, poiché personalmente è un termine che detesto, sul comporre un “ricettario” che va di moda di questi tempi per cercare di dare alcune idee a sostegno dell’economia locale ascolana e fermana che purtroppo sta piangendo lacrime amare. Inutile sostenere, come già qualche cicala dice, che i turisti aumentano continuamente, Ascoli, per il momento, è una città che accoglie solo sparuti gruppi di visitatori e offre pochissimo durante l’anno per la copertura del tempo libero.

Mi permetto di ricordare che la nostra zona può intraprendere e perseguire corsi universitari di preparazione per studiare e realizzare progetti collegati con le tipologie produttive ed economiche naturali. Non dobbiamo trascurare la rivisitazione e riassetto delle vie di comunicazione nazionali, provinciali e locali affinché possano ospitare, semprechè ben tenute, il traffico veicolare tra centri e province confinanti. Il mare non è la salvezza onnicomprensiva; è un prodotto che destagionalizza, quindi occorre progettare, con l’accordo di amministratori e categorie, assetti che offrano: cultura, tipicità eno-gastronomiche, zone per un soggiorno attraente e riposante, alberghi e pubblici esercizi che sappiano eseguire il proprio mestiere a prezzi ragionevoli, il termalismo e tutte le cure collegate.

Non dimentichiamo che i politici pur avendo parlato molte volte di inserire centri della nostra zona – Ascoli principalmente- tra i capitali dell’UNESCO, sino ad oggi si sono dati alla “macchia”. Io sono speranzoso che a breve la zona Kabul, non chiamiamola più Beirut per ovvi motivi, ritorni a risplendere e ad accogliere tutti coloro che sono fuggiti raggiungendo da Ascoli i Comuni viciniori. Pensiamo che c’è una stagione sciistica alle porte; i giovani, e non solo loro, hanno necessità di passare giornate interessanti, senza preoccuparsi di prenotare vacanze seppure last minute con tutto il rispetto per le agenzie turistiche che devono anch’esse salvare i bilanci. Un bel teatro, dire bello è poco, lo abbiamo a disposizione: quando entrerà a regime il Filarmonici? Ecco un’altra occasione per rendere Ascoli più frequentata e meno chiacchierata. Ascoli politicamente e con l’ausilio delle categorie deve guardare a Teramo, le vie di comunicazione con questa città possono favorire sviluppi impensabili a cominciare dalla cultura per continuare con la Sanità e con i consumi eno-gastronomici.

Non dimentichiamo che potrebbe essere facilissimo progettare e realizzare una valle invitante come quella del Salinello e strutturare a San Benedetto una zona di cui siamo cointeressati (leggi Sentina) per ottenere ad esempio un parco acquatico che movimenti gite turistiche ed interessi locali e visitatori, un parco che potrebbe essere tutto l’anno a disposizione dei visitatori e quindi potrebbe essere la via per incrementare presenze stanziali poiché è verissimo, come sostengono i responsabili delle Forze dell’Ordine, che viviamo per merito loro in un’isola felice. Proteggiamola!!! Rendiamola appetibile, raggiungibile ed utilizzabile.

Non dimentichiamo che in provincia di Ascoli, se tutto viene organizzato e realizzato a regola d’arte e con intelligenza, sarà molto difficile annoiarsi e pensare di non ritornare e di non propagandare questo angolo di Paradiso che, scusatemi se lo ripeto, non ha bisogno di “ricette” ma di fatti.

22/08/2005





        
  



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