"Il fiume della politica deve scorrere nell'alveo dell'etica"
Fermo | "A leggere la consigliera di An Romagnoli viene in mente un arrampicatore di specchi che prima di precipitare urla e si dimena per distogliere l'attenzione dal suo tonfo imminente"
di Francesco Verducci*
A leggere la consigliera di An Romagnoli viene in mente un arrampicatore di specchi che prima di precipitare urla e si dimena per distogliere l'attenzione dal suo tonfo imminente.
E' evidente il tentativo propagandistico e qualunquista di additare alcune scelte (trasparenti) per sviare l'attenzione da atti pubblici che alcuni reputano a fini ed interessi privati che gravano sul centrodestra che regge il comune di Fermo.
Un tentativo disonesto intellettualmente, destinato a fallire. Ricordi, la Romagnoli, che il capogruppo di An di Fermo (suo omonimo) ha apostrofato sulla stampa i colleghi del centro destra - cito - "personaggi che hanno spesso e volentieri usato la loro azione amministrativa per benefici e vantaggi personali", parlando di "fortini di Forza Italia nell'Asite", la società di gestione di cui il comune (e i contribuenti) è azionista, alludendo ad assunzioni senza concorso e fuori dalle procedure pubbliche, a chiamata diretta, di familiari di esponenti del centrodestra.
Ricordi che il capogruppo di Fi parla di delibere urbanistiche approvate dalle quali "i privati interessati hanno ottenuto importanti vantaggi economici" senza un'adeguata contropartita in interventi pubblici.
Ricordi la lettera aperta rivolta al sindaco in cui consiglieri di centrodestra parlano del rischio "di trasmettere l'immagine di un'amministrazione che sarebbe dedita solo al nepotismo e al favoritismo". Si capisce dunque il tentativo di mascherare.
Romagnoli cita Amat, Aerdorica, Iacp, Confesercenti, Cosif, Tennacola, Assam, sanità. Alude, confonde, mescola in un gran calderone, nel tentativo di sviare. Ma sa che le nomine degli Enti, legittime e trasparenti (e non sempre retribuite), che avvengono su indicazione degli enti locali, sono per lo più varate all'unanimità (concordemente tra gli schieramenti) perchè riguardano la governance del territorio (amministrativa più che politica).
E' ridicolo dolersi che nella giunta provinciale di centrosinistra ci siano assessori dei Ds con deleghe importanti, o degli assetti di Confesercenti, che risopnde ai propri soci.
O scandalizzarsi perchè la giunta regionale si avvale di collaboratori con una visione pubblica ed universalistica della sanità e del sociale, piuttosto che dei seguaci di Storace o Formigoni.
Una "Incaricopoli" nelle Marche o nel Fermano a carico del centrosinistra non esiste, come sanno bene i cittadini, che alle regionali all'Unione hanno affidato una vastissima fiducia; come sa la Romagnoli, che dovrebbe sapere che a Fermo le giunte uliviste non hanno operato assunzioni "elettorali". Ma oggi si pone una questione politica, prima che morale, perchè per noi Ds vale quotidianamente la lezione di Enrico Berlinguer: il fiume della politica deve scorrere nell'alveo dell'etica.
Noi Ds, con l'Unione tutta, per conto della cittadinanza, chiediamo trasparenza nella gestione della cosa pubblica nella città di Fermo; che vengano fugati i dubbi su scelte amministrative a fini privati e familistici su cui il gruppo Ds ha acceso i riflettori, e denunciati recentemente da esponenti del centrodestra.
A Di Ruscio, che chiede un tavolo bipartisan per l'etica, diciamo che contrastiamo l'idea che la politica possa avere un proprio "salvacondotto".
Le regole di un'etica condivisa ci sono già: quelle scritte nelle leggi della Costituzione e nei suoi regolamenti attuativi; quelle dell'opportunità e della buona politica, che impongono la separazione tra governo e gestione della cosa pubblica.
A noi preoccupa il decadimento di una città che ha smarrito la vocazione di capoluogo. Una città che ha enormi potenziali che una nuova classe dirigente e la voglia di cambiamento dei cittadini sapranno far emergere.
* segretario della sezione Ds di Fermo
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27/08/2005
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