Non ci pensa due volte, Franca Romagnoli, e torna a prendere carta e penna per replicare a Francesco Verducci (segretario provinciale dei Ds) che a sua volta le aveva risposto - per le stesse vie - tono su tono.

"Sfugge al segretario provinciale Verducci che proprio per l’onestà intellettuale che mi contraddistingue mi sono limitata ad enunciare fatti ed incarichi certi, per non alimentare il clima avvelenato che si respira.

Così come ho evitato il fin troppo facile giochetto di argomentare prendendo in prestito frasi e accuse dei dissidenti interni alla sinistra che pure riempiono i giornali. Mantenendo il mio stile, aggiungerò ora qualcos’altro.

Tutte le nomine negli enti regionali della scorsa legislatura sistematicamente hanno saltato il consiglio regionale per decorrenza dei termini, avocate così dal presidente del consiglio che ha scelto tra le proposte dei consiglieri, quindi dei partiti, e non degli enti locali come Verducci crede.

Legittimo il sistema democratico che io non discuto ma che, nel caso della regione Marche, ha visto la scientifica collocazione degli "ex", altro che "governance" condivisa!
Cosa, questa, che ha provocato non pochi malumori dentro lo stesso centro sinistra se ricordiamo la rivolta dei diesse capitanati dall’on. Galeazzi, contro la nomina di Mentrasti all’Aerdorica, o il malumore della Margherita locale contro quella di Franceschetti allo Iacp.
Ma la sinistra locale ed anche il segretario diessino paiono imbambolati da quelle frasi di troppo che oggi, come in passato, sono con leggerezza sfuggite dalle file del centrodestra e le ripetono beati...

Ebbene, mi invitano a ricordare cose ben più gravi: sulla questione morale e sui comitati d’affari, la sinistra, a torto o a ragione, si è spaccata a Sant’Elpidio a Mare con le note conseguenze; sulla legittimità e sulla trasparenza del concorso-progetto di piazza Garibaldi (appalto di svariati milioni di euro) e non solo, si è dimezzata la giunta di Porto Sant’Elpidio con strascico di insulti personali e irripetibili; sul fatidico "mattone" sta nuovamente inciampando l’amministrazione di Porto San Giorgio, con le gravi accuse di querele che sono volate tra sindaco, Pdci, Fioretti e la crisi comunale ancora aperta; a Fermo la sinistra ha già dato spettacolo all’ultima elezione comunale dove in nome di un tardivo moralismo si presentarono "l’uno contro l’altro armati" e ci lasciarono le penne.

Debbo continuare?

Tutto questo, segretario, ve lo siete fatti da soli e la parola "morale" è volata puntualmente tra i vostri reciproci, pubblici insulti. Forse è meglio riprendere il mio originario appello a riposizionare la politica al suo posto senza "terrorismo" dialettico ricordando solo un particolare, non secondario, che mi pare trascurato nell’ultimo richiamo del giovane Verducci: la morale è qualcosa di più delle norme scritte nella Costituzione, è il "dover essere" ispirato a principi etici e, per chi crede, religiosi, a cui ogni azione umana deve tendere.

Troppo comodo tirarla fuori occasionalmente per una disperata campagna elettorale amministrativa!".