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Intervista: Pino Scaccia

Fermo | ANCONA - 'La mia Torre di Babele'

di Loretta Del Bianco

E’ stato presentato il 4 agosto, in piazza del Papa, il libro di Pino Scaccia, Torre di Babele. Durante la serata si sono esibiti numerosi artisti, ci sono affrontati dibattiti con esponenti del mondo religioso islamico, di associazioni come Amnesty International, etc...

“L’uomo è il valore più importante- ha osservato il giornalista Rai Pino Scaccia- al di sopra di tutto”. Parlando del mondo islamico e, più in generale, degli eventi di cronaca seguiti, il giornalista ha risposto ad alcune domande.

Lei ha affermato che la pace spirituale esiste, che è possibile convivere almeno sul piano spirituale. Ma le differenze tra i popoli, di lingua o di religione che siano, portano a una convivenza sempre più difficile…
Le incomprensioni tra i popoli ci sono sempre state, ma adesso sembra mancare proprio la volontà di capirsi, quindi si apre il discorso della convivenza ed anche della tolleranza del diverso. L’intolleranza non placata potrebbe portare alla guerra santa.  La Torre di Babele è diventata un simbolo, anche per me ..il problema è che sono molte caratteristiche che ci dividono dal mondo orientale, come la lingua, ma la lingua, nella torre di Babele, diventa il simbolo della pace.

Ha seguito tanti eventi di cronaca, come le grandi calamità, lo tsunami o le guerre, come in Iraq: quali sono gli aspetti’ positivi’ , se ce ne sono?
“ Beh… sono eventi tragici, ma in realtà è quello che succede, è la vita. Il mio mestiere consiste in questo, nel raccontare la vita, che è fatta anche di cose brutte come la guerra in Iraq, che tuttora porta morte e miseria, o lo tsunami che ha spostato di 13 gradi l’asse terrestre. La positività potrebbe essere sul piano spirituale. Nello Sri Lanka convivono, nella stessa strada, i templi di tutte le religioni, pur parlando lingue diverse, ma ciascuno nel rispetto della propria identità e della propria religione”.

La Torre di Babele si trova a Samara. Potrebbe trovarsi in un altro posto?
“Forse no. Perché la leggenda l’ha voluta lì, come simbolo della punizione divina. La spirale, come la chiamano lì, rappresenta anche un significato simbolico, perché questo è un momento e quello è un luogo dove si incrociano tutte le lingue del mondo. “

05/08/2005





        
  



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