Sandro Birilli, uno dei candidati più votati nella lista dei Democratici e Popolari che sosteneva il vice sindaco Franco Lattanzi prende le distanze dall'operato del gruppo nel quale non si riconosce più. "Considerato che durante le elezioni la democrazia partecipata, la trasparenza, il rapporto con i cittadini sono stati la bandiera dei Democratici e Popolari - scrive Birilli in una nota - e considerato inoltre che proprio per questo motivo l'assessore Franco Lattanzi ha assunto anche la delega del decentramento e della partecipazione, prendo atto non solo che i Comitati di Quartiere, il Difensore Civico, le giunte aperte sembrano pure utopie, ma addirittura che dodici associazioni della città tentano invano da due mesi di avere udienza da parte della giunta".

Considerazioni, queste, alle quali segue una presa di posizione piuttosto netta da parte di quel Sandro Birilli che ha anche avuto un posto in consiglio comunale fino a che, a seguito di un ricorso al Tar vinto dal collega Alberto Amaolo, non è stato sostituito in quanto risultato il secondo tra i più votati della lista.

"Evidentemente il gruppo consiliare Democratici e Popolari ha definitivamente rinunciato ad uno dei punti cardine del proprio programma elettorale. Non vorrei che il "virus della poltrona" abbia mietuto nuove vittime oppure che "il gruppo" abbia fatto una chiara scelta di campo allineandosi sulle posizioni della desta. In ogni caso - conclude - non mi resta che prendere le distanze da tale atteggiamento poiché ritengo la democrazia partecipata elemento di garanzia e di coinvolgimento del cittadino, una grande risorsa della città". Osservazioni, quelle di Birilli, che confermano le lamentele più volte palesate in tal senso da parte della minoranza di governo.