In relazione alle reazioni scomposte provocate dalla mia presa di posizione sulla vicenda Consid , vorrei portare un contributo chiarificatore a quanto da me espresso come esponente politico dei DS, il più grande partito di opposizione al governo di centro destra, partito che si candida a governare insieme a tutti gli altri partiti del centrosinistra il nostro paese, impegnandosi ad affermare una politica basata sui valori.

Secondo i Padri Costituenti della Repubblica, il valore più importante per un politico è PENSARE, pensare prima di dire, di agire, di fare qualsiasi cosa che deve essere fatta nell’interesse dei cittadini.

Pensare, secondo me, vuol dire anche osservare le criticità che impediscono oggi alla politica di radicarsi nella società, perché probabilmente la politica di oggi non sa dare una risposta alle attese dei nostri cittadini.

Saremmo ciechi e sordi se non interpretassimo la preoccupazione di un genitore che ormai non si chiede più cosa farà suo figlio da grande, ma se farà qualcosa da grande.

Così pure dovremmo solidarizzare, io credo, con giovani diplomati e laureati preparatissimi sul lavoro, ma con scarsi diritti, e con una grande inquietudine interiore per un futuro assai incerto.

Questo crea una situazione di fragilità personale e sociale in quanto non riescono ad emergere le capacità professionali e per fare ricerca i migliori se ne vanno in altri paesi.

In Italia ormai dal 1999 la mobilità sociale(cioè la possibilità che un figlio faccio un lavoro migliore del genitore) è pari quasi allo zero, mentre l’accesso ad alcune categorie di professionisti avviene quasi per discendenza dinastica.

Io dico semplicemente che dovremmo tornare ad applicare il principio di solidarietà, su cui la nostra Costituzione si basa per garantire una uguaglianza di opportunità a tutti i cittadini.

 

E se tutto questo è condivisibile, come può scandalizzare una semplice proposta di tornare alla moralizzazione degli incarichi pubblici?

Come possiamo pensare di essere credibili, se non compiamo noi, per primi, gesti significativi?

Certo, occorre molto coraggio, e anche una sorta di nobiltà  che è una qualità profonda dell’animo umano, indipendente dal censo o dal ceto sociale, per fortuna, qualità che viene riconosciuta all’individuo dalla società, in base al proprio operato, qualità rara e non certamente autoattribuibile.

 

Ritengo grave che il tentativo di indicare strade da percorrere senza egoismi, mettendo in cima ai nostri pensieri l’interesse comune nella pubblica amministrazione di ieri, oggi, o domani, indipendentemente da come siano composte le maggioranze, venga interpretato come una deriva qualunquista cercata con un linguaggio rozzo e arrogante.

 

Per quanto riguarda infine i pesanti, intollerabili attacchi alla mia persona, per sgomberare il campo da qualsiasi inesattezza, e con l’auspicio che il confronto avvenga a un livello alto e su fatti reali, ci tengo a precisare che il mio impegno in politica non è mai stato legato a interessi personali in quanto ho attuato un percorso di studi serio fino alla mia laurea che mi ha portato dopo una lunga gavetta, pur avendo un ottimo curriculum, alla mia attuale occupazione di docente di ruolo, che mi gratifica e da cui sono solo temporaneamente lontano per mandato amministrativo, che ho sempre esercitato con spirito di sacrificio cosciente di lavorare per il bene comune.

 

Riflettano i cittadini.

 

Senza rancore. Tanto era dovuto per chiarezza.