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Amministrative: Si aggira un fantasma per la corsa a Sindaco?

San Benedetto del Tronto | Novelli "Compiere un mutamento profondo come è avvenuto alla fine degli anni Cinquanta"

di Renato Novelli

Un fantasma si aggira tra le manovre e le discussioni per la corsa a sindaco di San Benedetto: la crisi profonda, definitiva dell’economia, della città e di una parte del territorio. San Benedetto deve compiere un mutamento profondo come è avvenuto alla fine degli anni Cinquanta(non ho un’opinione positiva su quel processo, ma fu il cambiamento adeguato ai tempi), oppure peggiorare, peggiorare, peggiorare.

A differenza di allora, il mutamento non  può partire dalla vitalità imprenditoriale e dalle energie di lavoro del territorio, ma può solo scaturire da una strategia di sviluppo da “distretto produttivo evoluto” che può essere innescata solo da un progetto promosso dall’amministrazione pubblica.

I settori chiave dell’economia locale, turismo, produzione agro – alimentare, industria, servizi, possono essere rilanciati solo come comparti di un sistema locale di sviluppo, detto da alcuni economisti appunto, distretto evoluto,  non più fondato su una catena produttiva le calzature, per esempio, ma  sull’individuazione di una vocazione del territorio e la trasformazione della stessa in un “paesaggio” unitario da organizzare e vendere. Dove vendere vuol dire individuare i mercati di riferimento e modificarli per renderli raggiungibili.

Un esempio di questo approccio è in ogni edicola dei giornali: i quotidiani hanno modificato il mercato del libro, rendendolo scontato e quotidiano, proprio mentre gli editori  pensavano che l’area dei compratori fosse stabile.

Pensiamo un “Paesaggio della ospitalità, dei servizi dell’efficienza e della prossimità, della vita quotidiana scontata”. In questo paesaggio, il turismo è una proposta di una patria del “camminare” dal Lungomare ai Sibillini coniugata con servizi alla salute e al benessere.

Dove camminare voglia dire un sistema di gite, percorsi, attività, nuove forme di ospitalità, fondato sui borghi, i beni culturali, l’offerta di qualità del cibo fondato sulla tipicità (anche industriale). Un paesaggio di questo genere non è costruito per i turisti, ma per i residenti e offerto ai turisti come sistema che funziona.

Non si può prescindere da nodi come le fonti di energia, una reale politica della salute nel territorio, i piani urbanistici , la viabilità, come amici hanno osservato.

Ma  l’amministrazione futura può prendere su di sé un progetto di cambiamento profondo ?
Se si, la curva Nord della politica, cioè gli elettori attivi, sensibili, potrebbero diventare soci della squadra.

10/08/2005





        
  



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