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Al via all'11 Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili dal 2 al 17 settembre

Grottammare | Il grande teatro fatto di narrazione, poesia e ricerca, con adattamenti e ispirazioni da Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Salvador Dalì torna a far spettacolo

di Luigina Pezzoli


Il primo appuntamento con l'11 Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili, realizzato dal Laboratorio Teatrale "Re Nudo" di San Benedetto del Tronto, è previsto per venerdì 2 al Teatro dell'Olmo di San Benedetto del Tronto.

 

Giovedì 1 settembre al Comune di Grottammare si è svolta la conferenza stampa, durante la quale è stato presentato il ricco e variegato programma della manifestazione, a cui hanno preso parte il sindaco Luigi Merli, l'assessore alla Cultura Enrico Piergallini, la dott.ssa Olimpia Gobbi assessore alla cultura della Provincia di Ascoli Piceno, il dott. Giacomo Maroni assessore alla Cultura del comune di  Porto San Giorgio ed il professore-attore Piergiorgio Cinì.

 

Il calendario dello spettacolo racchiude molti interessanti appuntamenti che vanno dal 2 al 17 settembre con la prima tappa a San Benedetto del Tronto per proseguire al Teatro Comunale di Porto San Giorgio ed il Teatro dell'Arancio di Grottammare.

 

Il teatro che verrà proposto è ricco di narrazione, poesia e ricerca attraverso il quale si rende omaggio ai grandi artisti come: Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Salvador Dalì. Verrà rappresentato lo spettacolo popolare, musicale e civile con il si rievoca l'Italia del passato, degli anni '70 del'Italsider, delle Brigate Rosse ed altro ancora.

 

Venerdì 2 con “Murgia” dei TEATRO MINIMO. Omaggio al paesaggio murgiano con i suoi tratturi e le sue masserie: il chiaro risultato di un popolo che ha vissuto, abitato e plasmato questo territorio. “Murgia” è il racconto di un viaggio di ritorno. Un giovane rivede dopo tanti anni la sua terra e per la prima volta ne scopre il paesaggio, le bellezze e le sfortune della sua storia, le atmosfere, i sapori, gli incanti… Dovrà decidere se restare e vivere per quella sua terra o lasciarla definitivamente. Vivendo forse col rimorso di non aver dato nulla per il suo riscatto.
In “Angelica”, l’attore ANDREA COSENTINO tenta di entrare nei meccanismi della mitopoiesi, prendendone a prestito una sua manifestazione degradata: le fiction televisive. Una troupe che sceglie di girare uno sceneggiato televisivo in una casa di un quartiere popolare romano; un’attrice (Angelica) che continua a recitare la propria morte, fino allo sfinimento. “Angelica” è uno spettacolo sulla morte. Un tentativo di parlare del presente. A chi c’è. Accettando fino in fondo ciò che è il teatro: un monumento effimero. Come la televisione.
“Venticinquemila granelli di sabbia” di ALESSANDRO LANGUI è ambientato a Taranto negli anni ‘70, quando vengono edificati i rioni più vicini all’Italsider, oggi Ilva. É la storia di tre ragazzi che crescono nelle Palazzine Italia, del loro giocare e sfuggire alla polvere rossa, una cappa che tuttora si sparge nell’aria e ricopre case e strade. La vicenda è narrata con occhi di bambino che osservano. A scandire il tempo è il lento svuotarsi delle Palazzine Italia e l’avanzare della polvere rossa, che porta all’esasperazione le donne che stendono i panni…
“Da Bammenella a Filumena” de IL TEATRO DELLA BUGIA è un recital-concerto che propone un doppio omaggio ad Eduardo De Filippo e Raffaele Viviani: due grandi autori ed interpreti del teatro del ‘900. Un incontro-incrocio tra le poetiche dei due autori. Le viscere di Napoli incarnate nell’opera di Viviani e il popolo di Eduardo. Poesia, commedia, canzoni, suoni, emozioni: una fusione costante di linguaggi e personaggi. Un grazie di cuore recitato e cantato, per avere segnato un secolo con il loro teatro.
“Rosso cupo. Una donna delle Brigate Rosse” di QUESTA NAVE. Una madre rivela il proprio tremendo passato di brigatista alla figlia. È la confessione di un amore, di un’ideologia, di errori e di dubbi, di totalizzanti illusioni e di una lacerante sconfitta. Ma anche la sincerità e la passione con cui tale passato è stato vissuto fino al momento della sua dissociazione, fino a quando non ha trovato il coraggio di dire no. E dire no non vuol dire rinnegare. Vuol dire non credo più.
“Circhio lume” della COMPAGNIA TARDITO – RENDINA. Uno spettacolo di teatrodanza ai confini del clownesco. Da uno sguardo sui meccanismi che l’uomo mette in atto per farsi amare, per essere al centro dell’attenzione, si entra con leggerezza e distacco nei drammi di ognuno di noi, svelando i pretesti e le menzogne create dalla vittima incompresa. Una scrittura per quadri, non narrativa, che utilizza un linguaggio in bilico fra tragico e grottesco, un po’ caricato e “circense”.

“La vita vera comincerà domani” della compagnia “AGAR – NUCLEO DEL TRATTO SOLITARIO” è ispirato alla pittura di Salvador Dalì, alle sue questioni umane, personali e universali. Scrisse Dalì: “Credevamo di assistere all’inizio dell’opere della nostra vita, ma proprio per niente… Il sipario non si era neanche alzato.” Lo spettacolo ci traghetta in un luogo onirico, vicino all’inconscio. Le immagini danno forma visibile a paesaggi interiori, inondano lo spazio della scena, confondendo il dentro e fuori. Per tutta la vita, Salvador Dalì si è travestito, celandosi nell’estrema esibizione del suo Personaggio. Il sentimento di una falsificazione originaria dell’esistenza, che vanifica ogni pretesa di verità, di realtà, talvolta si fa panico. Un bisogno spasmodico di essere visti, di travestirsi per potersi svelare, di creare per dimostrare di esistere.

 

Per ogni altra informazione è possibile contattare i Teatri Invisibili al seguente indirizzo e-mail: teatriinvisibili@tiscali.it o visitare il sito www.teatrinvisibili.splinder.com

01/09/2005





        
  



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