“E’ di fondamentale importanza per la città di Fermo celebrare il cinquantenario della fondazione dello Studio Firmano in onore del professor Mario Santoro - afferma Fabrizio Emiliani, assessore alla cultura per il comune di Fermo - Il professor Santoro, attraverso l’istituto dello Studio Firmano, è infatti riuscito a dare visibilità alla nostra città a livello europeo, riuscendo a creare dal nulla ed a piccoli passi una fitta rete di contatti internazionali  nel campo medico-scentifico, che fecero di quest’istituzione un vero e proprio punto di riferimento per la città di Fermo”.

 

Lo Studio Firmano nasce nel 1955, con l’intenzione di rappresentare la continuazione ideale dell'Antica Università di Fermo. Fautore della rinascita di questi studi fu proprio il noto pediatra fermano Mario Santoro, direttore del locale Brefotrofio, docente di Storia della Medicina e per anni direttore della Biblioteca Comunale.

 

Lo scopo dell’istituto è quello di tenere in vita, almeno idealmente, l'antico Studio Medico di Fermo, per mezzo di attività di ricerca scientifica nel campo della storia della medicina, pubblicazioni e  riunioni e convegni che si tenevano regolarmente e che Santoro amava chiamare “Convegni d’alta cultura”. Infatti, come spiega Alfredo Serrani, l’attuale reggente dello studio firmano succeduto a Santoro “…le riunioni che si tenevano presso la sala di San Sebastiano, non si limitavano solo al campo medico, ma esulavano nei campi più svariati come quello culturale o artistico”.

 

La speranza di Serrano è quella di riuscire, con questo convegno, a trovare una possibile collaborazione con i medici del fermano attirando l’attenzione di più medici di quanti già non frequentino il circolo.

 

E’ Tiziana Bentivoglio, direttore di Zona Asur Marche n.11 a rispondere alla domanda sull’utilità della storia della medicina per la pratica dello studio medico affermando che non si può separare l’aspetto filosofico/storico da quello medico, perché è attraverso la storia che il medico riesce a ritrovare la sua identità più intima. I rapporti tra la medicina e la storia sono dunque da riscoprire e da rivalutare.

 

A questo livello, dunque, entra in gioco l’importanza della biblioteca di Fermo, in prossima riapertura dopo ben tre anni di chiusura. La dirigente del settore biblioteche, Maria Chiara Lenori, afferma che l’interesse specifico della biblioteca di Fermo è la fruizione e l’approfondimento delle fonti documentarie, che si è dimostrato importantissimo per gli approfondimenti dello Studio Firmano.

 

Da evidenziare l’importanza del convegno – la celebrazione del cinquantenario cade il 10 settembre - anche  ai fini delle relazioni che si sono instaurate tra l’Istituto Firmano, l’Istituto di Storia della Medicina di Roma, grandi personalità nel campo medico come Vivian Nutton (docente di storia della medicina dell’Università di Londra), la Svezia ed anche realtà locali come collezzionisti privati che si sono dimostrati disponibili a collaborare per la realizzazione di questo Convegno.

 

Attraverso l’inaugurazione della mostra “Cristina di Svezia e la Biblioteca Comunale di Fermo: manoscritti, libri a stampa ed incisioni dedicati alla regina nel XVII secolo”, si vuole evidenziare proprio l’importanza delle relazioni tra lo studio firmano e la Biblioteca Comunale e la Svezia, dal momento che tali legami culturali furono possibili proprio grazie alla libreria del medico Romolo Spezioli e la figura della Regina Cristina.

L’importanza di tali relazioni è siglata dalla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Stoccolma Giulio Cesare Vinci-Gigliucci e Vera Nigrisoli Warnhjelm dell’Istituto Italiano di cultura ”C.M. Lerici” di Stoccolma.