Provate voi a essere fidanzate con un leccese per nove anni e lasciarvi proprio nell’anno della serie A dell’Ascoli.  Ritrovarvi a vedere una partita nella quale i ricordi e le malinconie prendono il sopravvento. Una donna sensibile come me non poteva che sciogliersi quando i miei paladini si sono proiettati nello Stadio di tante azzuffate.

E ricordo un lontano Ascoli - Lecce di qualche anno fa quando felice come una Pasqua festeggiavo la vittoria dei bianconeri sbeffeggiando il partner furioso. E quante liti perché io il giallorosso non lo digerisco per nulla. Ahimè ora single. almeno posso godermi una balla gara incitando i miei principi azzurri (undici mica male eh) senza preoccuparmi di quello che la vocina alla mia destra o sinistra ha da dirmi. Eccoli belli come il sole e allo stadio di Via del Mare e mi viene in mente una canzoncina di qualche anno fa…sono tre parole sole mare amore o sole cuore amore? Mah, l’alzheimer avanza con l’età, demenza senile, dicono i malvagi, ma io rispondo mostrando la mia carta d’identità corredandola con una pernacchia.

Beh, reduci da un bell’acquazzone col Milan ci voleva questa giornata col sole in fronte…felice canto, canto beatamente!

La classica “quiete dopo la tempesta” odo augelli far festa, ma io preferisco il Sabato del Villaggio la donzelletta vien dalla campagna (da Ascoli!) in sul calar del sole (boh mi pare alto ma mai contraddire il poeta) col suo fascio dell’erba (eh no, non mi drogo eh) non continuo sennò mi arrestano e Leopardi mi prende per i capelli.  

Se con il Milan abbiamo segnato anche sotto il diluvio universale oggi mi pregusto una goleada in piena regola. Ma tu guarda come siamo ben messi in campo! Che carini con le casacchine nere. Ma con questo caldo poverini, patiranno davvero eh. Per fortuna avevo il costumino sotto, quasi quasi, rinverdisco la tintarellina. Che bella cosa. il sole bacia i belli,  io e Beautiful Coppola siamo tutti uno smack…ogni tanto do una sbirciatina alla partita ma pare che non succeda nulla. Foggia, finalmente, nella regione giusta.  Michelino scorrazza sulla fascia come al solito. E mi accorgo che loro hanno un Angelo in difesa, che in coppia col nostro Cristiano fa molto "Domenica andando alla Messa".

E in attacco Konan che già dal nome mette paura. Non vorrei essere nei panni del Rain man Cudini o di MaidomoDomizziello. Poi il difensore nostro, gagliardo e Tosto, pensa di sgambettare un pochino quel bel bimbo di Cozzolino. L’arbitro Romeo, che non poteva che essere di Verona, decide che il giallo è il suo colore. Ma Ayroldi (quarto uomo, a chi ne ha tanti e chi niente sigh!) fa  notare al direttore di gara che il Lecce è giallo e…rosso e che anche il Comune di Ascoli ha gli stessi colori che coincidenza! Tosto d'improvviso si ricorda della telefonata urgente da fare al giardiniere perché c’è quel rododendro (molto, in questo momento) che non cresce.

Siamo in dieci? Ma che c’importa c’abbiamo l’amore, ehm,  io no, eh! Comunque la gara prende quota solo gli ultimi minuti quando Ferrantino Ferrante si ricorda che lui è un attaccante e non il portiere dello Stadio. Tenta due volte di beffare il Sicigliano? Ehi, ma è più corretto Siciliano, ah scusate Sicignano. Ma io dico nomi del tipo Rossi, Bianchi no eh.!

 Romeo , Romeo perché sei tu Romeo, rinnega tuo padre rinnega il nome (ero un’ottima Giulietta in teatro poi sono arrivata in ritardo alla prima e mi hanno tagliato fuori, uff )…ehm vabbè l’arbitro fischia tre volte. È finita. Nulla di fatto. Secondo punto.