E’ davvero seccato il consigliere regionale Paolo Tancredi di Forza Italia nel rispondere alle esilaranti affermazioni a mezzo stampa diffuse dall’esercente Torelli e dal consigliere provinciale dei Ds Topitti. I quali sembrano coalizzati insieme alla Confesercenti abruzzese, per affossare definitivamente la realizzazione del centro commerciale (20mila mq), del nuovo stadio e dello svincolo per la viabilità nel nuovo polo universitario bio-agro-veterianario teramano. Opere pubbliche strategiche, interconnesse e realizzate interamente da privati.

E l’ira di Tancredi dura appena un attimo: giusto il tempo di spiegare ai giornalisti intervenuti alla conferenza stampa di ieri mattina, le ragioni di un grande progetto per Teramo portato avanti dal Centrodestra. “Alla Confesercenti che sostiene che la legge Tancredi è illegittima rispondo che è più che legittima”. Prova ne sia il centro commerciale di Chieti Scalo, il Megalò, appena inaugurato, con una superficie di 40 mila metri che sta effettuando in questi giorni una capillare pubblicità su tutto il territorio regionale e sui giornali per invogliare anche i teramani a mettersi in viaggio e raggiungere Chieti per fare acquisti, caro benzina permettendo.

“Nulla di strano: è la libertà di mercato, non ho nulla contro i centri commerciali ma il Megalò - spiega Tancredi - nasce in deroga alla legge 62/1999 e senza aver acquistato neanche una licenza commerciale grazie ad un articolo della Finanziaria regionale 2001 che agevola i Prusst. Adesso mi domando: dove stava la Confesercenti quando tutto questo è stato autorizzato?”.

Già, dov’era? Perché a Teramo pare tutto impossibile grazie a valenti franchi tiratori? Eppure oltre 70 milioni di euro di investimenti sono in ballo in cambio del centro commerciale per fare opere private di urbanizzazione pubblica a servizio dell’Università e della viabilità. Tancredi non scende in polemica in merito al ricorso presentato ma ricorda che “la procedura amministrativa ed urbanistica è stata ereditata dalla precedente Giunta Sperandio a cui va il merito di aver incentivato questo importante Project Financing, uno dei più grandi della Regione”. Non solo.

“Il Governo ha impugnato una parte del Bilancio, quella relativa al personale ma non quella commerciale, segno che tutto è stato fatto nella maniera giusta”. E poi l’amara constatazione difficile da comprendere ai Topitti, Torelli e compagni di turno. “A Teramo abbiamo perso tante occasioni: se perdiamo anche questa, lasciamo cadere una grande opportunità di sviluppo. Sapete cosa perdiamo se non si farà più lo stadio e il centro commerciale? Perdiamo 80  milioni di euro in investimenti e centinaia di posti di lavoro oltre ad un’area, quella dell’ex stadio comunale in pieno centro storico, da rivitalizzare insieme a Corso Porta Romana”. Tancredi annuncia battaglia in difesa del suo emendamento perché i tempi stringono: proseguono, infatti, le trattative per il centro commerciale di Bellante e una nuova ipotesi di costruzione a Colleranesco è al vaglio della Giunta Ruffini a Giulianova.