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Intervento di Spacca sulla cooperazione territoriale

| ANCONA - Seminario a Cracovia promosso dal Comitato delle Regioni d’Europa.

“La Regione Marche vede nell’azione di cooperazione internazionale un’importante opportunità anche per l’avvio di processi di sviluppo equi e sostenibili e, per la sua posizione geografica, è naturalmente portata a concentrare l’attenzione nell’area dell’Adriatico.”

Lo ha affermato il presidente Gian Mario Spacca nella sua relazione al seminario di Cracovia promosso dal Comitato delle Regioni d’Europa sul tema della cooperazione territoriale aggiungendo che “in futuro si dovrà pensare sempre più a un’Europa delle istituzioni territoriali le quali perseguendo le proprie specifiche esigenze e aree d’azione favoriranno l’integrazione tra istituzioni europee e comunità locali.”

Il presidente Spacca ha poi espresso alcuni rilievi nei confronti della Commissione Europea che nel mese di aprile, nel corso di un seminario tenutosi a Bruxelles sul programma INTERREG, ha presentato una suddivisione delle aree di cooperazione transnazionale che prevede una divisione fra Nord e Sud dell’area CADSES (area adriatica e area sud est danubiana)   e una unificazione delle aree MEDOC (Mediterraneo occidentale) e ARCHIMED (Sud Mediterraneo) .

“Tale proposta - ha detto Spacca -  vanificherebbe, da una parte gli anni di collaborazione instaurata dai territori partecipanti al programma (in particolare Marche, Abruzzo e Molise) con le Regioni del Centro Nord Europa, e dall’altra penalizzerebbe pesantemente un territorio che per la consolidata tradizione economica, culturale e sociale ha relazioni con l’intero bacino del Mediterraneo.

Tali preoccupazioni si sono tradotte in alcune prese di posizione ufficiali, tra le quali quella dei Presidenti delle tre Regioni (Marche, Abruzzo e Molise) che hanno inviato alla Commissione europea una nota con la quale si evidenzia che la scelta adottata dalla stessa Commissione è in forte contrasto con la ragione che sottintende la riforma degli spazi di cooperazione, ragione che non è limitata a una esclusiva contingenza fisica/territoriale delle aree coinvolte, ma prende in considerazione sia il concetto di eleggibilità geografica anche in aree di significativa importanza per le grandi rotte marittime, sia il concetto di congruità territoriale.

“La presa di posizione di Marche, Abruzzo e Molise – ha affermato Spacca – chiede di mantenere inalterata l’attuale area di cooperazione CADSES e di rivedere e ampliare a favore delle altre regioni italiane l’area di cooperazione mediterranea, prevedendone l’ampliamento fino alla Regione Marche.”

Inoltre nelle proposte presentate dalla Commissione Europea era stato fissato, per le Regioni ammissibili ai finanziamenti per la cooperazione transfrontaliera, un limite di 150 Km per le frontiere marittime. Nella nota dei Presidenti delle tre Regioni viene chiesto di eliminare tale limite. 

Spacca ha anche ricordato la collaborazione della Regione Marche verso i paesi dell’area balcanica, che ha avuto momenti di particolare importanza fin dagli anni novanta quando, insieme ad altre Regioni, si e’ iniziato a sviluppare la comunità dell’Adriatico Meridionale e Centrale.

Purtroppo,  la crisi bellica che ha interessato la Ex Jugoslavia e gli avvenimenti del Kossovo, hanno  provocato un arresto di questa collaborazione che e' ripresa alla fine delle ostilita' con la istituzione dell’Unità di Crisi che ha provveduto a raccogliere ed a inviare aiuti umanitari per un totale di oltre 3.000 tonnellate. Successivamente si sono realizzate, negli anni 1997 – 2000, in Bosnia-Erzegovina  e in Albania molteplici iniziative di riabilitazione del tessuto economico-sociale  individuando le esigenze prioritarie delle popolazioni attraverso una condivisione dei contenuti degli interventi con le autorità locali.

Nell’ambito del programma INTERREG, che più di altri esprime il concetto di cooperazione, la Regione Marche ha avuto approvato il progetto SARA, “Segretariato dell’Adriatico: verso una prossimità adriatica”.

Tale organismo, inteso come strumento necessario per la costruzione dell’Euro Regione Adriatica, vuole essere il regista della progettualità e sostenibilità delle reti partenariali al fine di sviluppare un’ampia dinamica di internazionalizzazione del Sistema Adriatico.

Trattando, infine, il problema dei collegamenti viari Ovest-Est, il presidente Spacca ha affermato che “l’attuale strategia economico-politica dell’Unione tende a bypassare sempre piu' la regione adriatico-mediterranea aggravando la divisione di fatto dell'area comunitaria in due settori distinti, uno ad alta e l'altro a bassa densita' di azione. La divisione nord-sud rischia di relegare nella marginalita’ gran parte dell’area balcanica e di penalizzarla di fatto ad una extra territorialita' rispetto all'Unione.  ęłęóLe Regioni italiane,  preoccupate di questa prospettiva, si stanno fortemente impegnando per evitare una tale eventualità.”

19/09/2005





        
  



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