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“Al Lupo, al Lupo” ma siamo sicuri?

| ANCONA - Il WWF Marche interviene nel dibattito con alcune precisazioni.

Il WWF Marche invita gli allevatori meno attenti ad accertare meglio i fatti prima di strillare “al Lupo, al Lupo”: le uccisione di bestiame attribuite ai lupi sono spesso  opera di cani inselvatichiti. E' molto improbabile per un Lupo, con l’abbondanza di prede quali capriolo e cinghiale, affrontare la difficoltà di predare animali ben custoditi; altra tematica è quella dei risarcimenti per gli allevatori danneggiati.

Il WWF ribadisce la necessità di interventi tempestivi. Se i risarcimenti tardano la responsabilità non è certo dei lupi, ma della burocrazia degli enti preposti. In una recente intervista televisiva un pastore di Civitella Alfedena, che ogni anno subisce la perdita di 4-5 pecore su un gregge di 700,  affermava come questa perdita sia in qualche modo fisiologica: un equo tributo da pagare al Lupo, senza il quale l'ecosistema Montagna non sarebbe più tale.

Rispetto poi al presunto allevamento di lupi e di vipere da parte degli ambientalisti ed al loro rilascio in Natura, il WWF Marche smentisce ogni notizia come ridicola e priva di qualsiasi fondamento.

Il WWF Marche torna a chiedere un maggiore controllo sulla sospetta proliferazione di cinghiali nei nostri territori e una vigilanza provinciale più attenta verso l'attività venatoria.

21/09/2005





        
  



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