Ciò che è stato fatto dalla Provincia di Macerata per ripristinare il ponte di Villa Potenza è un esempio encomiabile che può essere la base per un progetto di organizzazione tecnico-giuridica utile a tutto il nostro Paese.

Lo ha detto il geologo Elvezio Galanti, direttore del servizio sismico del Dipartimento per la protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri, intervenuto al convegno che Regione Marche e Provincia di Macerata hanno organizzato al Ridotto del “Teatro delle Muse” di Ancona, con il patrocinio dell’Unione delle Province, per riferire sugli innovativi strumenti amministrativi e tecnici messi in campo per la prima volta in Italia in occasione della ristrutturazione e adeguamento sismico del ponte intitolato a Sandro Pertini.

 

Il rappresentante del Dipartimento nazionale della protezione civile ha sottolineato tre aspetti evidenti della procedura utilizzata e del risultato ottenuto dalla Provincia di Macerata: rapidità dell’intervento, alta qualità tecnica dell’opera, efficienza amministrativa. “Tre elementi che – ha detto Galanti – sono anche tipici del settore della prevenzione dei rischi.

 

Per questo il metodo utilizzato per far fronte all’emergenza del ponte di Villa Potenza può essere adattato anche a diverse occasioni nel campo degli interventi di prevenzione”. Il direttore della sezione rischio sismico del Dipartimento della protezione civile si è soffermato, infine, sulla necessità  di una crescita della “cultura della prevenzione” e sulla opportunità che tutti gli enti facciano “squadra” tenendo conto, tutti insieme, delle rispettive competenze. 

 

I lavori sono stati coordinati dal presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi, che ha spiegato il senso del convegno: far conoscere quanto è stato fatto affinché anche altri facciano tesoro di un’esperienza e si arrivi in modo generalizzato ad assecondare i bisogni dei cittadini con interventi certi e in tempi altrettanto certi.

 

Le soluzioni tecniche e giuridico-amministrative sono state illustrate dall’ing. Gian Michele Calvi e dall’avvocato Claudio Netti. Il primo, che ha ricordato come per il ponte di Villa Potenza sia stato necessario individuare e progettare una soluzione in appena 4 giorni, ha evidenziato anche i progressi compiuti dall’ingegneria mondiale in materia antisismica.

 

Il “nuovo” ponte “Sandro Pertini”, “incastonato” nella vecchia struttura muraria rappresenta una soluzione di per sé semplice, ma al tempo stesso innovativa, che dimostra come anche i vecchi ponti in muratura realizzati in decenni lontani possano essere adeguati alle normative antisismiche più avanzate. Netti ha invece parlato del “dialogo competitivo”, lo strumento amministrativo previsto da una direttiva europea che solo dal prossimo anno sarà reso obbligatorio, introdotto per la prima volta in Italia dalla Provincia di Macerata.

 

Si tratta di uno strumento capace di individuare rapidamente la soluzione più rispondente alle necessità, mettendo in competizione imprese e professionalità, e in grado – per questo – di dare il massimo risultato, “stimolando il mercato delle intelligenze”. Netti ha anche auspicato che la Regione Marche possa recepire le procedure adottate dalla Provincia di Macerata nella propria legge regionale sui lavori pubblici.

 

In precedenza lo stesso assessore regionale Pietro Marcolini  aveva rivolto un invito a tutte le Amministrazioni pubbliche a fare tesoro dell’esperienza di Macerata e, in apertura del convegno, il presidente della Provincia di Ancona, Enzo Giancarli, intervenuto a nome dell’Upi, aveva parlato dell’esperienza maceratese come esempio di “cultura della responsabilità e del buon governo locale”.